La notizia dello scandalo dei test di Medicina 2023 non accenna a darsi tregua. A pochi giorni dalla fuga di notizia, emergono nuovi dettagli.
Dalla denuncia dello studio legale Leone-Fell & C inoltrata alla Procura e al Tar del Lazio, si evince che moltissimi candidati al test TOLC-MED avrebbero avuto le risposte al quiz in quanto acquistate precedentemente. Infatti, secondo l’avv. Francesco Leone i test sarebbero stati venduti su un gruppo Telegram al valore di 20 euro. Ma non solo, c’è chi avrebbe acquistato il set do domande dalle scuole di preparazione invece a migliaia di euro.
Ma andiamo in ordine e cerchiamo di fare chiarezza su questa delicata faccenda.
I test di Medicina tra polemiche e scandali
I test di Medicina odontoiatria e veterinaria, sono da sempre criticati e polemizzati. Il numero chiuso e le domande molto serrate hanno aumentato, nel corso degli anni, l’insoddisfazioni di molti candidati, i quali spesso si sono rivolti al noto studio Leone – Fell per richiedere il ricorso. Ed è di qualche giorno la notizia della denuncia ai test di Medicina 2023, gli avvocati hanno esposto alla procura una denuncia in quanto secondo gli stessi ci sarebbero state delle:
“
inadeguatezza dei controlli da parte del Cisia
e di alcuni espedienti che moltissimi candidati di diverse scuole di preparazione ai test di ammissione hanno escogitato per divulgare i quesiti
“.
Dopo aver appreso le irregolarità dei quiz il Mur si è messo subito in azione valutando delle diverse direttive per i prossimi test 2024. Ancora non si sa come la faccenda avrà fine ma è certo che ci siano stati “espedienti che moltissimi candidati di diverse scuole di preparazione ai test di ammissione hanno escogitato per divulgare i quesiti e le relative soluzioni oggetto della prova d’esame, falsando irrimediabilmente gli esiti della prova
.” A discapito di chi ha studiato e preparato con grande diligenza il test.
Come vi avete spiegato, da quest’anno 2023 le procedure per il tolc med sarebbero state diverse. La selezione dei nuovi medici prevedeva due diverse sessioni una ad Aprile e un’altra a Luglio. Secondo le prove portate dagli avvocati, ci sarebbero stati dei gruppi di tutor che hanno raccolto le domande della sessione di Aprile e avrebbero creato un database da rivedere ai candidati di Luglio.
«Sono nate chat, gruppi su Telegram delle scuole di preparazione che invitavano i ragazzi usciti dall’esame a postare domande appena ricevute», spiega oggi l’avvocato Francesco Leone al quotidiano la Repubblica. Quindi le domande sottoposte a migliaia di persone che sono state esaminate ad aprile sono state inserite in una banca data. Poi sono state condivise, vendute e rese disponibili per luglio».
Ancora non si sa se la graduatoria uscita lo scorso martedì 5 settembre sarà invalidata, quello che è certo è che uno scandalo così non può passare impunito.