I ricercatori e gli studenti delle università della Sardegna sono in rivolta e sporgono denuncia contro un sistema burocratico lungo e sbagliato, dove le borse di studio erogate con finanziamenti europei, sono pagate in ritardo e tassate, nonostante la normativa europea preveda che fondi europei per studenti e ricercatori non vengano tassati.
La denuncia arriva da Daniele Fara, portavoce del comitato Master and Back, Manuel Floris del comitato Giovani ricercatori e Angela Cerchi, rappresentante del Gruppo Università per gli studenti, i quali hanno apertamente richiesto che alle borse di studio, venga applicata la normativa europea che prevede che le borse con i fondi europei per studenti e ricercatori, non vengano tassate.
Oltre alle tasse da pagare sulle borse di studio, c’è anche il problema del ritardo nel pagamento delle borse stesse. Risultato: studenti e ricercatori non solo percepiscono in netto ritardo l’importo delle borse ma questo è anche dimezzato a causa dell’applicazione delle tasse che arrivano fino al 43% della somma. Un problema che coinvolge 700 ricercatori e circa 3.500 studenti che chiedono il pagamento delle somme arretrate.
Un esempio su tutti è il caso del portavoce di Master and Back, il quale partito per Dublino con una borsa di studio, contava su 56.000,00 euro in due anni. Questa cifra, a causa delle tasse si è ridotta a 13,391 euro, di cui 5.000,00 se ne sono andati via in tasse universitarie nella città irlandese.
Il problema secondo gli studenti è burocratico, in quanto nel bando non è espressamente scritto che la borsa di studio era da intendersi senza il trattamento previdenziale. Le tasse in base alla norma dovrebbero essere versate solo per i finanziamenti che arrivano da Regione e Governo, e non per i finanziamenti dall’Europa.
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