L'aroma di rosmarino fa bene alla memoria, lo dice una ricerca inglese
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L’aroma di rosmarino fa bene alla memoria, lo conferma uno studio britannico

da | Apr 2013 | News | 0 commenti

“Ecco del rosmarino, questo è per la rimembranza” dice Ofelia nell’Amleto di Shakespeare. Ora una ricerca presentata alla conferenza annuale della British Psycohological Society conferma gli effetti benefici della pianta aromatica sulla memoria e sulle prestazioni cognitive, noti già 10mila anni fa.

Lo studio, condotto dal professor Mark Moss insieme alla collega Jemma McCready della Northumbria University, riprende una precedente ricerca dello stesso Moss nella quale si asseriva che il rosmarino migliora fino al 15 per cento la memoria a lungo termine. Un concetto in linea con le tesi dell’aromaterapia, la tecnica che utilizza gli oli essenziali delle piante per portare benefici all’organismo umano.

Il nuovo studio dei ricercatori britannici ha interessato 66 persone, alle quali sono stati somministrati dei test sulla memoria che prevedevano di trovare oggetti nascosti o di ricordarne altri visibili solo per pochi secondi. I volontari hanno svolto i test divisi in due gruppi e in due diverse stanze, una delle quali era pervasa dell’aroma di rosmarino. I risultati finali hanno dimostrato che le performance migliori erano state registrate nella stanza ‘profumata’, in particolare per quanto riguardava la memoria a lungo termine e prospettica.

“Abbiamo voluto congegnare la nostra precedente ricerca che indicava come l’aroma di rosmarino migliorasse la memoria a lungo termine e il calcolo mentale” ha spiegato il professor Moss. L’attenzione degli scienziati è stata rivolta soprattutto sulla memoria prospettica, che ha il compito di ricordare sia gli eventi che si verificheranno in futuro sia in quale determinato momento si deve completare un’attività. Si tratta, ha sottolineato l’autore dello studio, di un “fattore fondamentale per le attività umane” perché ci permette di ricordare, ad esempio, quando spedire un biglietto di auguri o in che momento della giornata prendere le medicine.

La professoressa McCready pone invece l’accetto su quelle che potrebbero essere le applicazioni future della scoperta per quanto concerne il trattamento di soggetti con deficit di memoria. Sono però necessarie ulteriori ricerche, precisano gli studiosi, per poter stabilire se il rosmarino possa essere utile per gli anziani (e non) che hanno difficoltà a ricordare.

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