Dura la vita degli studenti fuori sede. L’affitto di una stanza a Roma può raggiungere cifre proibitive e allora sempre più giovani si ‘arrangiano’ offrendosi di lavorare come colf, baby sitter e badanti per coprire le spese e gravare un po’ meno sulle proprie famiglie, già duramente provate dal perdurare della crisi economica. A rivelarlo è stato il quotidiano Il Tempo, che ha realizzato un’inchiesta sul fenomeno.
Nelle bacheche delle università capitoline crescono gli annunci lasciati da coloro che si offrono come colf, badanti o baby sitter – ovviamente in nero e part-time – per arrotondare un po’. Ma, soprattutto, aumentano quelli di chi cerca una stanza a costo zero o quasi in una famiglia in cambio di prestazioni quali badare ad anziani e bambini, svolgere commissioni e lavori domestici o effettuare piccole riparazioni. In questi casi, a sostituire in tutto o in parte il canone di affitto è, quindi, una sorta di baratto.
Del resto, gli studenti fuori sede sono quasi obbligati a cercare queste soluzioni alternative, anche se questo può voler dire trasformarsi in colf o badanti. Una stanza in affitto a Roma, infatti, può arrivare a costare anche 500 euro al mese nelle zone più centrali. Secondo i dati diffusi pochi giorni fa da Immobiliare.it, il canone medio per una singola è di 410 euro mensili, mentre per un posto letto in una doppia se ne spendono 300.
Quindi, chi vuole spostarsi da casa e andare a studiare nella Capitale – a meno che non provenga da una famiglia in grado di sostenere agevolmente una spesa del genere – deve essere disposto a qualche sacrificio. Le possibilità di trovare un alloggio economico (o addirittura gratis) a Roma, comunque, non mancano: con una popolazione che invecchia sempre di più, non è difficile trovare un anziano incline a concedere una stanza del proprio appartamento in cambio di un aiuto e di un po’ di compagnia. Anzi, sono proprio le persone meno giovani quelle più disposte ad accogliere gli studenti.