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ROARS contro Repubblica: “Il boom di matricole? È una fake news”

da | Mar 2018 | News | 0 commenti

È polemica tra l’associazione ROARS e La Repubblica. L’accusa che ROARS muove al quotidiano è quella di avere diffuso fake news in relazione a un presunto boom di matricole universitarie nell’anno accademico 2017-2018. L’associazione contesta i numeri citati da Repubblica, che non avrebbe fatto distinzione tra immatricolati e iscritti, ottenendo un risultato gonfiato.

ROARS: “Gli immatricolati di Repubblica? Ottenuti sommando mele, pere, banane e forse anche qualche tacchino”

Lo scorso 18 marzo su Repubblica è stato  pubblicato un articolo dal titolo “Il ritorno delle matricole sedotte dal pezzo di carta”. Il pezzo presenta i risultati di un’indagine condotta da La Repubblica, raccogliendo i dati direttamente dagli atenei. I numeri ufficiali del MIUR per l’anno accademico in corso, infatti, non sono ancora stati pubblicati. In apertura al testo si legge: “Per il quarto anno consecutivo le università italiane crescono. Le matricole, studenti al primo anno, sono 11.804 in più della stagione precedente. Più 3,8 per cento sul 2016-2017, che a sua volta era cresciuto in maniera identica.”

Peccato, sottolinea ROARS, che sia una fake news, perché studenti iscritti al primo anno e matricole non sono esattamente la stessa cosa. Solo coloro che si iscrivono per la prima volta al primo anno di un corso universitario sono matricole. “Gli iscritti sono un insieme più grande di studenti – scrive ROARS – che comprende sia gli immatricolati sia tutti gli altri studenti iscritti al primo anno e che sono stati già immatricolati in anni precedenti: si tratta di studenti che cambiano corso di studio, che hanno cambiato ateneo, che riprendono gli studi al primo anno dopo averli interrotti e così via.”

Tra l’altro, come l’associazione spiega nel proprio articolo di confutazione, è molto difficile stabilire univocamente il numero delle matricole. Tant’è che perfino per il MIUR “fornisce due serie diverse per gli immatricolati”. Una è quella che si ricava dall’Anagrafe nazionale degli studenti (ANS). Un’altra è quella calcolata dall’ufficio di statistica del MIUR, “che applica una definizione più rigorosa considerando come immatricolati solo gli ‘immatricolati’ che hanno confermato l’iscrizione al primo anno pagando la seconda rata delle tasse universitarie”.

Confrontando i dati del MIUR i conti di Repubblica non tornano

Si diceva che mancano i dati ufficiali del MIUR rispetto al numero delle matricole per il corrente anno accademico. Si potrebbe, allora, contestare l’accusa di ROARS a Repubblica di aver diffuso una fake news. L’associazione, però, ha usato un metodo di dimostrazione per assurdo che smentisce i numeri citati dal quotidiano.

Dando per buone le 11.804 matricole in più rispetto all’a.a. 2016-2017, con una semplice sottrazione si dovrebbe ottenere il numero di matricole dello scorso anno accademico. ROARS ha fatto il calcolo, confrontando il risultato sia con i dati dell’ANS che con quelli dell’ufficio di statistica del MIUR. Repubblica ha scritto che le matricole totali di quest’anno sarebbero 321.652, che sottraendo le 11.804 in più rispetto al precedente fanno 309.848. Questo dovrebbe essere il numero di matricole registrato da ANS e/o ufficio di statistica del MIUR per il 2016-2017.

Le matricole contate dall’ANS, però, sono 262.183 nei 61 atenei pubblici e 290.251 se si considerano anche quelli degli atenei privati. I numeri dell’ufficio di statistica del MIUR sono ancora più bassi: gli immatricolati totali sono 274.339. Cifre ben lontane da quelle citate da Repubblica. Che ROARS accusa di confondere “sistematicamente immatricolati e iscritti. E in ogni caso i dati di Repubblica non corrispondono neanche lontanamente ai dati veri.”

Secondo ROARS,  La Repubblica non è nuova alla pubblicazione di fake news che riguardano il mondo dell’università. La tesi dell’associazione è che ciò avvenga per confermare la bontà delle politiche adottate dai governi guidati dal PD negli ultimi anni. Per il momento il quotidiano non ha replicato, ma la versione online dell’articolo è stata modificata.

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