Finita l’estate e archiviate le vacanze, si ricomincia con i test di ammissione all’università. Un appuntamento ormai quasi ineludibile per coloro che dopo il diploma vogliono proseguire gli studi, visto che è in costante aumento il numero di corsi di laurea per i quali è previsto il numero chiuso. Per alcuni atenei, addirittura, lo sbarramento coinvolge tutti i percorsi triennali. Così, mentre ancora si deve esaurire la serie dei test per i corsi a numero programmato a livello nazionale – il 3 settembre prossimo è in programma quello per le Professioni sanitarie e il 15 del mese quello per l’accesso a Scienze della Formazione primaria – il calendario è fitto di appuntamenti con quelli per i corsi a programmazione locale.
Stando a un recente sondaggio, per 1 studente su 4 questo significa sostenere più di una prova, con relativo (e non trascurabile) esborso economico, al punto che nel tentativo di guadagnarsi l’ammissione al corso di laurea desiderato si possono arrivare a spendere anche oltre 500 tra contributi di iscrizione ai test di ammissione e materiale didattico per prepararsi. Cifre che, in tempi di recessione economica, pesano sulle finanze già provate delle famiglie e probabilmente scoraggiano alcuni potenziali candidati.
Tra coloro che nei prossimi giorni sosterranno uno o più test di ammissione ci sono moltissimi (1 su 3) di quelli che nello scorso aprile avevano provato a entrare a Medicina e adesso sperano di riuscire a immatricolarsi a uno dei corsi di laurea affini per poter sostenere gli esami comuni e ritentare, con la speranza di essere più fortunati e farseli convalidare senza aver lasciato trascorrere un anno del tutto invano.
Il copione è lo stesso che si ripete ormai da molti anni, ma le cose potrebbero presto cambiare, almeno per qualcuno. Per gli aspiranti camici bianchi, infatti, adesso che si discute concretamente di abolizione del test di ammissione a Medicina, le giornate trascorse sui libri a prepararsi per la prova d’accesso potrebbero diventare presto solo un ricordo. Nulla si sa ancora , invece, del destino che spetterà ai test d’ingresso per gli altri corsi di laurea.
