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Cambio al vertice del MIUR, a rischio il concorso nazionale per l’accesso alle specializzazioni mediche?

da | Feb 2014 | News | 1 commento

Il probabile addio di Maria Chiara Carrozza al ministero dell’Istruzione apre orizzonti di dubbi per i giovani medici italiani. Il concorso nazionale per l’accesso alle specializzazioni mediche, pensato dal ministro uscente come strumento per premiare effettivamente il merito, doveva entrare in vigore nel 2014, ma non è ancora operativo. E, mentre il presidente incaricato Renzi prepara la nuova squadra di governo, molti studenti si chiedono se il progetto della Carrozza sarà portato a compimento dal suo successore oppure se l’iter per la sua realizzazione subirà uno stop.

Attualmente il decreto attuativo del concorso nazionale per l’accesso alle specializzazioni mediche è all’esame del Consiglio di Stato e, prima di entrare in vigore tramite pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, deve rientrare al ministero. Ma il nuovo ministro dell’Istruzione (il nome più quotato è quello di Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica e già rettore dell’Università per Stranieri di Perugia) porterà avanti il progetto di Carrozza? O avrà la meglio la fazione di quanti non vogliono il concorso nazionale?

I nomi illustri che si sono opposti alla riforma del sistema di accesso alle specializzazioni mediche, del resto, non sono pochi: dal rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Luigi Frati, ad alcuni senatori del Partito democratico. Proprio per scongiurare che la nomina di un nuovo ministro porti allo stop della riforma, molti giovani medici si stanno mobilitando sui social network, in difesa di un meccanismo utile per sradicare finalmente il nepotismo e il clientelismo, e per chiedere la riconferma della Carrozza al MIUR.

Dal canto proprio, il ministro uscente tenta di rassicurare i futuri camici bianchi e su Twitter promette loro di continuare a combattere per il concorso nazionale per l’accesso alle specializzazioni mediche. Ma nessun commento che faccia ipotizzare una sua permanenza al MIUR, anzi, Carrozza sembra congedarsi con un tweet indirizzato agli studenti che la sostengono:  “Pro concorso, mi date la forza di continuare a sostenere alla Camera il concorso nazionale”.

Per sapere come andrà a finire la vicenda, bisognerà attendere di conoscere la squadra di governo scelta da Renzi (che ha promesso di riempire tutte le caselle entro domani e presentarsi alle camere lunedì prossimo) e di ascoltare le dichiarazioni del nuovo ministro.

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dinu anca
dinu anca
10 anni fa

io, come tanti miei compagni, mi auguro che questa porcata non vada in porto. I criteri di valutazione sono ingiusti e per niente oggettivi, uno studente che ha rifiutato dei 23, 24, ecc, per arrivare a una media di 27, è considerato uguale a uno che ha una media di 20,21, ecc. Questo decreto avvantaggia solo i neolaureati meridionali, dato che da quelle parti tanti si laureano con 110 e hanno la media degli esami alta. I neolaureati del nord, che hanno sudato per prendere un 26, finirano per essere esclusi. Vi sembra giusto? Perche non è stata attuata una valutazione in percentili che avrebbe in un certo modo equiparato gli atenei? Speriamo che il nuovo ministro (ministra) sia più intelligente per non lasciarsi influenzare da questo sindacato per niente imparziale e giusto.