Un rincaro dei prezzi pari quasi al 45 per cento. È la sorpresa che hanno avuto gli studenti che abitano nelle residenze universitarie milanesi e in quelle di Varese. L’aumento della tariffa è correlato a Expo 2015. Il listino prezzi degli alloggi è stato appositamente ritoccato dal Cidis, il consorzio pubblico universitario che gestisce le residenze, per i sei mesi di esposizione universale che animeranno il capoluogo lombardo.
Normalmente il costo sarebbe di 450 euro mensili, ma durante Expo 2015 salirà di 200 euro, arrivando a 650. E gli studenti non ci stanno, accusando il Cidis di trasformare le residenze universitarie milanesi e di Varese in hotel, sfruttando l’occasione dell’evento mondiale per fare cassa. Il Cidis gestisce le residenze della Statale, della Bicocca e dell’Insubria.
Venuti a conoscenza del rincaro dei prezzi, gli studenti hanno indirizzato una lettera aperta al consiglio d’amministrazione di Cidis e ai rettori dei tre atenei. Ad inasprire lo scontro è anche il fatto che il consorzio che gestisce le residenze universitarie milanesi e di Varese abbia respinto la richiesta di una deroga per gli studenti fuori corso, che permettesse loro di rimanere negli alloggi per un ulteriore semestre. “Con la decisione del cda del 23 febbraio di non derogare al bando, il Cidis ha scelto di utilizzare le stanze per ‘far cassa’, quasi che le residenze fossero hotel”, si legge nella lettera.
Il Cidis, però, si difende e attraverso il presidente del CdA ed ex rettore della Bicocca, Marcello Fontanesi, spiega che “è proprio perché non siamo alberghi che è stata presa la decisione. Per estendere il servizio agli esterni ci sono costi aggiuntivi e se è giusto aprire le nostre residenze per Expo è giusto anche non attingere ai fondi che riceviamo dalla Regione per il funzionamento delle residenze e per il diritto allo studio”. Inoltre, a detta dei vertici del Cidis il ritocco dei prezzi non interesserà gli studenti, ma solo docenti e tutor: “Le tariffe del periodo Expo saranno applicate soltanto per professori e tutor e si tratta di un’offerta limitata poiché le residenze che potrebbero accoglierli offrono poco più di cinquanta posti, sugli oltre mille gestiti dal consorzio”.
Ma il regolamento pubblicato sul sito di Expo 2015 fa riferimento tanto ai docenti quanto agli studenti, che fanno una previsione: “Senza deroga gli studenti saranno costretti ad accontentarsi di stanze in palazzi fatiscenti o distanti dai poli universitari”. La soluzione? Un altro bando del diritto allo studio, che sia “adeguato alle esigenze di chi ne ha bisogno”, spiega Davide Martucci, il rappresentante degli studenti nel consorzio che gestisce le residenze universitarie milanesi e di Varese.