Al Senato inizia la terza lettura del disegno di legge sull’università e negli atenei riparte la mobilitazione degli studenti universitari. Mobilitati anche gli studenti medi, con iniziative in tutta Italia fondate sulla creatività e sulla non violenza. Annunciando che il 22 saranno in piazza con gli universitari, gli studenti medi chiariscono che la loro contestazione è fatta di flash-mob e azioni davanti ai monumenti e tengono a chiarire che il 14 dicembre “in piazza c’erano gruppi organizzati che non c’entravano con gli studenti”.
Proprio per organizzare la manifestazione di mercoledì 22 e scegliere le specifiche forme della protesta è prevista nel pomeriggio alla Sapienza di Roma un’assemblea degli universitari, che si propongono di replicare in termini di partecipazione la manifestazione del 14 dicembre, che ha però procurato ingenti danni al centro storico della Capitale, con un bilancio di un centinaio di feriti e 32 arresti.
Dopo la lettera aperta di Roberto Saviano e le polemiche sulle misure proposte da Mantovano e Gasparri, c’è attesa e preoccupazione per la tre giorni di mobilitazioni che culminerà nella manifestazione di mercoledì 22. Tra gli universitari le posizioni sono molto variegate, ma è opinione diffusa che le violenze del 14 sia dovute alla mancanza di un’apertura al dialogo da parte del governo. Ad ogni modo, assicurano sia gli studenti di Ateneinrivolta che quelli del sindacato universitario Link, la forma scelta per la protesta sarà “spiazzante” e contribuirà a far uscire gli studenti dalla morsa dello scontro frontale e della criminalizzazione.
Intanto prosegue lo sciopero della fame iniziato il 16 dicembre dagli studenti dell’Istituto di studi orientali della Sapienza, che oltre a studenti e docenti universitari di tutta Italia invitano giornalisti, artisti e intellettuali a unirsi a loro nella protesta contro il ddl Gelmini fino al 22 dicembre. Unica regola da seguire, spiegano i ragazzi da quattro giorni in astinenza da cibo, “solo acqua e un po’ di tè caldo“.
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