Il
Senato ha ripreso ieri in mano il ddl Gelmini sull’università e la ricerca. Il provvedimento, a cui sono stati destinati più di 400 emendamenti, accelera la sua corsa verso la
riforma, e nella seconda tappa della
settimana decisiva al Senato viene spinto dalla Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama, che hanno comunicato che entro
domani ci sarà il via libera al disegno di legge.
E’ prevista infatti per stamattina dalle 9.30 la sessione delle
votazioni agli
emendamenti al ddl Gelmini. ”Ho valutato con attenzione gli emendamenti presentati – è intervenuto il Ministro Gelmini nella replica conclusiva della giornata di ieri nella discussione generale in Senato – ed esprimerò parere favorevole su tutti quelli che rafforzano l’impianto
meritocratico del provvedimento”.
Sebbene le manovre di azione sul ddl abbiano ormai poco spazio disponibile, è lo stesso ministro a dichiarare che la questione dei
fondi statali c’è, ma, ricorda, per il 2010 c’era stato “un taglio di
672 milioni ridotto grazie alle risorse, che ammontano a 400 milioni recuperati in Finanziaria”.
“
Chiedo con forza
fondi e investimenti – ha aggiunto – ma abbiamo il dovere di guardare in faccia alla realtà”, chiamando in causa i gravi
dissesti finanziari degli atenei, l’irresponsabilità nei bilanci e una razionalizzazione delle risorse inesistente.
Nella replica sia il relatore Valditara che il ministro Gelmini hanno ammesso che la riforma è
monca senza la restituzione del taglio di un
miliardo e
300 milioni di euro. È intervenuto inoltre il senatore Antonio Rusconi del Pd, dichiarando che in sede istituzionale non si può chiedere “un atto di
fede” nei confronti della riforma, ma servono promesse concrete per “recuperare un po’ di risorse”.
sono favorevole alla rifroma perche8:1) il 97% della spesa istruzione va in stipendi e rimane solo il 3% per strutture, computer, attrezzature etc. Poi sentiami gli insegnanti lamentarsi perche8 devono comprarsi i gessetti per conto loro (demagogia pura).Quindi la spesa va razinalizzata per ottenerne un risparmio.2) Il numero degli insegnanti a parite0 di numero allievi e8 il doppio della media eurupea e di paesi quali Francia e Germania.Negli anni 70 80 abbiamo avuto un calo demografico molto sensibile della nanatalite0 e conseguente calo degli allievi e epr contro il numero degli insegnanti e8 aumentato. Se gli insegnanti che si lamentano degli stipendi scarsi se fossero d’accordo a dimezzare il loro numero potrebbero guadagnare il doppio.3)I miei due figli hanno avuto entrambi un unico isegnante alle elementari e sono rimasto contentissimo. Non vedo perche8 dobbiamo triplicare. E se poi aggiungiamo esterni come inglese e altro in alcune classi si sono trovati anche 5 o 6 insegnanti!!??4) Quando io prendevo un 4 o meglio ancora un 2 capivo subito di cosa si trattava senza aggiungere altro. La reintroduzione del 5 in condotta (ai miei tempi 7) puf2 serveire contro il bullismo oggi giustamente cosec vituperato.