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Sono anni ormai che il test di Medicina è al centro di numerosi dibattiti e polemiche, un test che ha rappresentato un grosso ostacolo per molti studenti, un filtro che ha deciso il destino di migliaia di aspiranti medici. Ora, però, qualcosa sta cambiando… la riforma per l’accesso a Medicina ha fatto un ulteriore passo avanti con il via libera della Commissione Cultura della Camera dei deputati al Decreto-legge 264/199 che va a modificare il sistema di selezione.
Ma perché questo cambiamento? Beh, la risposta è ovvia. L’obiettivo è quello di arginare le grosse limitazioni che il test attuale comporta e creare un processo di ammissione più equo e in linea con il corso di studi.
Come cambia l’accesso a Medicina?
Come già detto, ormai è da tempo che la questione dell’accesso a Medicina rimbomba tra polemiche e discussioni. Tuttavia, una data chiave per la riforma è stata il 16 ottobre 2024, quando la 7ª Commissione del Senato ha approvato un disegno di legge delega per modificare il processo di selezione per la facoltà di Medicina.
La novità? L’abolizione del numero chiuso al primo semestre, con la possibilità di iscriversi liberamente senza doversi sottoporre al test di ammissione. Una svolta epocale che va a cambiare radicalmente il modo in cui vengono selezionati i futuri medici. Ma attenzione, il percorso non sarà completamente libero. È infatti previsto un nuovo sistema di selezione per poter passare al secondo semestre e continuare il percorso di studi.
Il Governo ha l’obiettivo di attuare la riforma a partire dall’a.a. 2025-2026, aumentando i posti disponibili da 20.000 a 25.000. Con questa scelta si punta ad estinguere il problema dell’insufficienza di medici in Italia, ma allo stesso tempo bisognerà elaborare un piano efficace per evitare il sovraffollamento nelle università.
Ecco cosa prevede la riforma per l’accesso a Medicina
Con il Decreto-legge (DL) 264/199 vengono introdotte numerose modifiche per l’accesso a Medicina, con lo scopo di snellire e rendere più meritocratico il processo di selezione.
Ecco i punti chiave della riforma:
- Stop al test d’ingresso ma non al filtro di selezione. Il test d’ingresso iniziale verrà eliminato, ma sarà introdotto il semestre filtro, un sistema di valutazione basato su esami e valutazioni più mirate.
- Selezione basata su competenze attitudinali. Una delle critiche più comuni è riguardo i contenuti, che talvolta risultano troppo teorici e lontani dalla pratica medica senza tenere conto di alcuni aspetti cruciali per un futuro medico, come le competenze pratiche e relazionali. Con la nuova riforma per l’accesso a Medicina si punta a riequilibrare questo processo, introducendo valutazioni più inerenti alla professione.
- Cambiamento delle modalità di selezione. Il Governo vuole inoltre ridurre la disparità che potrebbe crearsi tra chi può permettersi corsi di preparazione per il test e chi appartiene a delle classi sociali più bisognose. L’idea sarebbe quella di passare da una valutazione molto scolastica a una più ampia, tenendo conto anche delle attività svolte nel primo semestre.
Da anni ormai il sistema di accesso alla facoltà di Medicina viene criticato per l’elevata selettività e l’organizzazione del test, che spesso valuta gli studenti su conoscenze non in linea con il corso. Con la riforma si vuole risolvere queste problematiche e creare un sistema di selezione più adeguato, senza escludere chi proviene da contesti svantaggiati.
I prossimi passi da affrontare
Nonostante il via libera della Commissione Cultura della Camera dei deputati, il Decreto-legge (DL) deve ancora completare il suo iter legislativo.
I prossimi passi sono:
- Discussione e approvazione alla Camera e al Senato, dove il decreto potrebbe subire delle variazioni.
- Pubblicazione e approvazione della riforma per l’a.a. 2025-2026.
Le università dovranno quindi riorganizzarsi e sottostare alle nuove regole, adattando le nuove modalità di selezione al secondo semestre.
Considerazioni importanti sulle nuove modalità di accesso a Medicina
Tuttavia, se da un lato questa riforma mira a rendere il processo di ammissione più equo e meritocratico, dall’altro ci sono delle perplessità da risolvere. Per esempio l’eventuale gestione del sovraffollamento in un ateneo, o quale sarà esattamente il modello di valutazione per il secondo semestre e se sarà veramente meglio di quello attuale. Questi sono tutti aspetti importanti, ma che sicuramente verranno chiariti nei prossimi giorni o settimane.
Si prevede comunque che questa riforma avrà un impatto significativo sugli studenti. Il test di ammissione verrà infatti eliminato, dando la possibilità a più persone di accedere alla facoltà e verrà introdotto un nuovo criterio di selezione più orientato verso le competenze reali. Anche se questa soluzione inizia a destare preoccupazioni riguardo la difficoltà e la competitività che si instaura durante il primo semestre, la riforma dell’accesso a Medicina segna un cambiamento importante nel sistema universitario italiano.
Tutti gli aspiranti medici ora dovranno prepararsi a un percorso diverso, forse più impegnativo nel primo semestre, ma con maggiori opportunità.


