All’Università di Genova la promozione tarda ad arrivare. Mentre gli atenei di Udine e Trieste si mobilitano contro il blocco delle assunzioni, nel capoluogo ligure sono trenta i ricercatori con l’idoneità per diventare professore associato che aspettano il proprio posto. Ma un anno fa il rettore Giacomo Deferrari aveva firmato un documento varato dal senato accademico e consiglio d’amministrazione che prevedeva trenta posti da professore associato a disposizione dei ricercatori ogni anno per sei anni. E 174.000 euro da assegnare ai primi trenta nel 2011.
In realtà, ad oggi, i ricercatori che possono concretamente ambire al posto di associato sono solamente undici, due di loro sono stati già reclutati da altri atenei e ne restano nove. Il rettore sta ancora attendendo di conoscere l’importo esatto del Fondo di finanziamento ordinario e, nell’attesa, ha demandato alle singole facoltà l’incombenza di occuparsi della “patata bollente”.
Ma le promozioni sono di fatto bloccate in molte facoltà perché queste ultime non hanno i requisiti necessari per procedere all’operazione. Questo vale ad esempio per Giurisprudenza, Economia e Scienze. “Sono certo che entro quest’anno riusciremo a ‘promuovere’ quasi tutti i ricercatori idonei” ha commentato Deferrari.
Il rettore dell’ateneo genovese ha dato indicazione ai presidi di “dedicare il 40 per cento dei punti di organico per la chiamata dei ricercatori idonei ai posti di professore associato”. La loro immissione in ruolo sarà finanziata con fondi dell’ateneo e delle singole facoltà, questo in attesa che si conosca l’importo effettivo del fondo di finanziamento ordinario, con il quale l’università potrà “ridistribuire i punti organico alle facoltà, secondo criteri scientifici e didattici”.