Per i futuri viaggi nello spazio ci pensa l’Università di Cagliari. L’ateneo sardo insieme all’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, si candida per ideare, sperimentare e dare vita alle soluzioni tecniche necessarie per i futuri viaggi interplanetari, sulla Luna ma anche su Marte.
Di questo e di altri argomenti legati al futuro dei viaggi nello spazio, si è parlato al Rettorato dell’università, in occasione della presentazione del progetto Cosmic. L’Università di Cagliari, già legata ad esperienze passate nel campo dei nuovi materiali da impiegare nella costruzione di velivoli spaziali, ha illustrato come sviluppare concretamente diverse tecnologie.
In particolare l’ateneo è in grado di realizzare tecnologie per effettuare saldature in assenza o riduzione di gravità, per sterilizzare campioni e materiali da trasportare sulla Terra e per convertire procedimenti chimici e biochimici di bonifica ambientale.
E’ prevista la ripresa dei viaggi sulla Luna entro il 2020 e di uno sbarco su Marte al massimo nei tre decenni successivi. Fondamentale in questo quadro sono le decisioni politiche che verranno prese per quanto riguarda gli investimenti.
In particolare si cercherà, al fine di essere competitivi con Usa, Canada e Gran Bretagna, di sviluppare tecnologie che evitino di dover trasportare dalla Terra tutto il materiale e i rifornimenti per gli esploratori. A tal fine si ipotizza l’utilizzo di risorse e materiali presenti nella crosta lunare e nella rarefatta atmosfera di Marte.