Tra il 2008 e il 2011 oltre la metà dei neolaureati della Bicocca ha trovato il proprio primo impiego nell’area della produzione. Lo dice una ricerca condotta dall’ateneo milanese con l’obiettivo di stabilire il futuro che si prospetta per i ragazzi freschi di laurea: le aziende che decidono di investire su di loro, in questo periodo di grave crisi economica, lo fanno soprattutto nei settori più concreti e di profitto, meno in quelli d’ideazione e sviluppo.
I neolaureati milanesi si troveranno ad operare principalmente nelle aree produzione, amministrazione, contabilità e controllo di gestione, commerciale e distribuzione, oltre che in quella della progettazione. In particolare, la prima “rappresenta di gran lunga – spiega Paolo Mariani, professore straordinario di Statistica Economica alla Bicocca – il maggior catalizzatore occupazionale: 53,4 per cento nel 2010”, mentre nel 2007 in questo settore trovava impiego il 43,3 per cento dei neoassunti in possesso di laurea. La ricerca rileva, invece, un calo di assunzioni nell’area marketing e in quella comunicazione e relazioni pubbliche. Aumentano, però, i neolaureati impiegati nel settore dei sistemi informativi e delle reti.
La ricerca condotta dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca si basa su alcuni dati ricavati dalle indagini interuniversitarie Stella-Cilea, riguardanti il futuro lavorativo dei neolaureati di 12 atenei italiani, tra cui quello milanese, dal 2008 al 2011, confrontati anche con quelli della banca dati Excelsior-Unioncamere, che tiene sotto controllo il fabbisogno di personale di oltre 100mila aziende italiane. Secondo i dati del consorzio interuniversitario, il divario tra la produzione e gli altri settori è molto ampio, sebbene “con riferimento all’anno 2010, i destini aziendali dei laureati presso l’Università Milano-Bicocca durante la crisi raccontano – evidenzia Mariani – di un impiego diffuso in ogni area aziendale pur con intensità diverse”.
L’indagine condotta dall’ateneo milanese prende in considerazione pure la retribuzione che è offerta in ogni settore d’impiego. I più pagati sembrano essere senza senz’altro i giovani assunti nell’area finanza (1.160 euro). Ricevono oltre 1.100 euro anche i neolaureati che lavorano nei sistemi informativi e reti, mentre guadagnano circa 1.000 euro gli assunti nelle aree di progettazione, amministrazione, comunicazione, produzione, commerciale e distribuzione. Meno di 1.000 euro, invece, vanno a coloro che sono inseriti nei settori marketing, ricerca e sviluppo, qualità sicurezza e ambiente.
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