Cellule staminali per riattivare la fertilità maschile
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Università di Pittsburgh, scoperto metodo per riattivare la fertilità maschile: il segreto sta nelle cellule staminali

da | Nov 2012 | News | 0 commenti

Buone notizie per gli uomini che non vogliono perdere l’opportunità di avere un figlio, nonostante debbano sottoporsi a trattamenti anticancro, come la chemioterapia e la radioterapia. Una ricerca condotta dall’Università di Pittsburgh ha individuato, infatti, il modo per riattivare la fertilità maschile grazie alle cellule staminali del tessuto testicolare, che “possono essere congelate e scongelate senza perdere la loro attività, e che possono essere trapiantate per la produzione di spermatozoi”.
È risaputo che i trattamenti che servono a combattere le forme tumorali possono avere come effetto collaterale l’infertilità, perché oltre alle cellule malate vanno ad attaccare quelle normali, tra cui quelle coinvolte nella produzione di sperma. Se gli uomini adulti possono continuare a sperare di diventare padri, depositando i propri spermatozoi in un’apposita banca prima di sottoporsi ai trattamenti anticancro, stessa cosa non vale per chi è ancora in tenera età: “Questa non è un’opzione possibile per i ragazzi giovani che non sono ancora passati attraverso la pubertà, e che – spiega il professore associato dell’Università di Pittsburgh, Kyle Orwing, che ha condotto la ricerca – non possono quindi fornire un campione di sperma”.

Per verificare se realmente le cellule staminali sono capaci di riattivare la fertilità maschile, i ricercatori dell’Università di Pittsburgh hanno prelevato, per poi congelarli, alcuni campioni da esemplari maschi di macaco. Una volta fatto questo, le scimmie sono state trattate con agenti chemioterapici, affinché la loro capacità di riprodursi fosse alterata. Pochi mesi dopo aver eseguito il trattamento anticancro, le cellule sono state reintrodotte nei testicoli degli animali attraverso una tecnica ad ultrasuoni. I risultati sono stati più che buoni: nove esemplari adulti su dodici hanno prodotto sperma, mentre tre animali prepuberi su cinque l’hanno fatto subito dopo aver raggiunto la maturità.
I risultati sono stati incoraggiati anche quando le cellule staminali di altre scimmie sono state reintrodotte in esemplari sterili: in laboratorio, infatti, lo sperma trapiantato ha fecondato 81 cellule uovo. Adesso, per garantire la fertilità maschile, diversi centri presenti negli Stati Uniti e all’estero stanno congelando parti di tessuto prelevato dai testicoli di individui giovani, in attesa che le nuove terapie basate sulle cellule staminali siano disponibili. Ovviamente, alcuni aspetti della scoperta sono ancora oscuri e vanno approfonditi: “Molte domande rimangono senza risposta. Si tratta – dice Orwig – di questioni che ancora devono essere esplorate, ma questo studio ci dimostra che la strada è percorribile”.

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