Rettori scontenti sulla Finanziaria 2010 appena approvata alla Camera dei deputati. Il motivo? 400 milioni previsti per l’università pubblica non sono sufficienti per risanare le casse degli atenei. A scriverlo in una nota è proprio la Conferenza dei rettori delle università italiane.
La somma prevista dalla nuova Finanziaria, spiegano i rettori, va ad integrare solo una parte dei tagli dello scorso anno e solo per le università pubbliche. Gli atenei privati, invece, restano esclusi.
Proprio dai rettori delle università non statali arrivano le critiche più aspre nei confronti della manovra Finanziaria 2010. Escludere del tutto gli atenei privati, scrivono i rettori non statali, è un gesto di “discriminazione politica e culturale”.
Più in generale, la Crui definisce i 400 milioni stanziati dalla Finanziaria 2010 una assegnazione che pur essendo superiore alle ipotesi governative iniziali resta “al di sotto del fabbisogno minimo complessivo”. Era stata proprio la Conferenza dei rettori ad indicare, infatti, che ci fosse bisogno di almeno 500 milioni per salvare gli atenei.
Se non si pensa a stanziare subito dei fondi che integrino la finanziaria appena approvata, avvertono i rettori, le università italiane rischiano di peggiorare irreversibilmente la qualità delle proprie attività. Anche perché, puntualizzano i rettori nella nota: “il taglio di quasi il 20% sul Fondo di finanziamento degli atenei previsto per il 2011 porterebbe le università al collasso”.