I campi di applicazione delle nuove tecnologie sembrano infiniti: l’ultimo tra gli accessori futuribili – dopo occhiali, orologi e t-shirt – è niente meno che un reggiseno smart, capace di capire l’umore di chi lo indossa. Una tecnologia, quella sviluppata dai ricercatori Microsoft in collaborazione con l’università statunitense di Rochester e quella inglese di Southampton, che, stando agli esiti dei primi test, ci azzecca 75 volte su 100.
Il processo di decodifica dello stato d’animo avviene attraverso sensori rimovibili, che monitorano battito cardiaco e attività elettrica della pelle. Grazie a queste “armi segrete” il reggiseno smart, sviluppato nell’ambito di uno studio relativo al rapporto esistente tra il cibo e le emozioni, riesce a capire se chi lo indossa è triste, felice o stressato. E, per migliorare ancora il prototipo appena presentato, i ricercatori hanno previsto per il futuro l’impiego anche di un giroscopio e di un accelerometro.
Le finalità della ricerca e del reggiseno che legge l’umore? Individuare lo stress che spinge alle abbuffate alimentari. E prevenirlo. Perché, una volta che il reggiseno smart li registra grazie ai suoi sensori, i dati relativi all’umore vengono trasmessi allo smartphone del proprietario attraverso un’app sviluppata ad hoc. E se la fame da stress lo aspetta dietro l’angolo – o meglio, appena oltre la porta del frigo – lo mette in guardia.
Uno dei punti di forza del gadget Microsoft è il fatto che, essendo inserito in un reggiseno, il sensore che rileva il battito cardiaco abbia un posizionamento ottimale, praticamente in corrispondenza del cuore. Uno dei difetti, invece, è che a poter beneficiare di quest’ultimo ritrovato tecnologico – se le ricerche future confermeranno i dati per ora positivi registrati dal reggiseno smart nella prima fase di studio – saranno solo le donne. Un indumento intimo equivalente per uomini, spiegano infatti gli scienziati, è per ora piuttosto difficile da realizzare, a causa della proibitiva distanza che i sensori avrebbero dal cuore.
Ma basterà davvero indossare il reggiseno che capisce l’umore e leggere gli inviti eventuali alla calma che dovrebbero arrivare sul proprio smartphone per stare davvero alla larga dal frigo e dalla dispensa?