Se nei ranking mondiali da copione sono gli Stati Uniti a fare la parte del leone, guardando al Sud America è il Brasile a vantare il maggior lustro in termini accademici.
Sono brasiliani, infatti, 65 atenei tra i primi 200 messi in fila dalla classifica regionale elaborata da QS University Rankings, 31 sono invece le università carioca tra le prime 100, mentre è brasiliana naturalmente anche la prima classificata, l’Università di San Paolo, che nel ranking mondiale di Qs è al 169simo posto a pari merito con l’Università Autonoma del Messico (la prima italiana è Bologna, a quota 183).
Nessuna altra nazione del Sud America può competere con questi numeri. Seguono il Messico con 35 università tra le prime 200, l’Argentina e il Cile con 25, la Colombia con 21, il Perù con 6 e infine il Venezuela con 5. Tra le prime 100 vantano un avamposto anche Bolivia, Costa Rica, Cuba, Ecuador e Uruguay con un ateneo a testa. Il Brasile ha mostrato dati molto buoni sia per quanto riguarda l’insegnamento che sul fronte della ricerca: rispetto a questo singolo parametro 8 università tra le prime 10 in Sud America sono brasiliane.
Se guardiamo alla top ten sudamericana, però, la presenza carioca non è così schiacciante come quella degli Stati Uniti sul piano globale: solo 3 università carioca sono presenti tra le prime 10, altre 3 sono cilene, 2 messicane e 2 argentine. Secondo gli analisti che hanno stilato la classifica, la presenza tanto massiccia di università brasiliane tra le prime 100 andrebbe attribuita ai sostanziosi investimenti messi sul tavolo dal governo guidato prima da Lula e oggi da Dilma Roussef. Le immatricolazioni sono triplicate nell’ultimo decennio, a testimonianza del fatto che l’investimento in formazione universitaria sta alimentando la rapida crescita economica del Paese.
Danny Byrne, redattore di TopUniversities.com, commenta così la preponderanza carioca in classifica: “Mentre molti governi occidentali diminuiscono i fondi destinati alle università, le cosiddette nazioni Bric (ovvero Brasile, Russia, India e Cina) stanno incrementando i finanziamenti per arrivare a un sistema accademico di livello internazionale. Questi Paesi vedono l’educazione come una risorsa chiave per implementare le loro potenzialità economiche. Cina e India hanno già svelato i loro piani, ma questa ricerca mostra che anche il Brasile potrebbe diventare un attore fondamentale nello scenario mondiale”.