Un grande lenzuolo bianco su cui campeggia la scritta, a caratteri cubitali e in vernice rossa, “Non c’è niente da inaugurare“. Un gruppo di studenti dell’Università di Macerata ha così tentato di bloccare la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo.
Gli studenti, in gran parte iscritti alle facoltà umanistiche, si sono divisi in due gruppi per ostruire il passaggio dai due ingressi dell’Auditorium. Il blocco è stato però presto stato rimosso, dopo una trattativa fra i manifestanti, una ventina, e il professor Francesco Adornato, preside della facoltà di Scienze politiche.
I manifestanti hanno esposto lo striscione all’interno dell’Auditorium davanti alla platea e al Senato accademico. Hanno spiegato poi le motivazioni della loro manifestazione di dissenso. I ragazzi protestavano contro l’affermazione di un sistema universitario in mano ai privati, che non garantisce il diritto allo studio, se non la distruzione dell’università pubblica, promossa dalla legge Gelmini, che sta mettendo gli interessi degli studenti in secondo piano, rispetto alla logica del profitto immediato.
Il movimento ha poi invocato percorsi di autoformazione e autoriforma dal basso, un nuovo sistema di welfare e il reddito di cittadinanza e ha aggiunto di non essere più disposto a subire ricatti: “Chiediamo rispetto dei nostri diritti, reddito e libertà di espressione”, hanno concluso i ragazzi.
La protesta è finita, la cerimonia ha avuto inizio sotto la vigilanza delle forze di polizia. Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico, ha solidarizzato con gli studenti: “La scuola e l’università – ha detto Spacca – stanno vivendo un momento drammatico. Giusto quindi che gli studenti richiamino l’attenzione delle istituzioni, a partire dal Governo nazionale”.
Il governatore ha citato Obama, che, “ha varato la sua finanziaria: ebbene, il presidente Usa ha tagliato le spese militari per investire su ricerca e sviluppo della conoscenza. Questa deve essere anche la nostra strada e invece il Governo nazionale sta andando in direzione opposta”.