Happy Birthday Erasmus! Compie un quarto di secolo il programma di studi all’estero più amato dai giovani europei che, proprio nei giorni dei festeggiamenti in suo onore, tira le somme di quanto fatto finora e annuncia nuove iniziative per il futuro. Nato nel 1987, il progetto di mobilità ha coinvolto fino ad oggi quasi tre milioni di studenti e professori universitari, permettendo di creare una fitta rete di contatti tra numerose università europee.
Adesso, dopo anni di successi e buon esiti, è arrivato il momento di puntare più in alto: dal prossimo anno, infatti, il programma diventerà “Erasmus for all“, estendendosi ai Paesi di tutto il mondo e rivolgendosi a nuove tipologie di studenti. La volontà di diventare “globale” era già stata sottolinenata durante l’elaborazione di un vero e proprio “manifesto” strutturato in dieci punti ed elaborato da 66 “ambasciatori Erasmus”, due per ognuno dei 33 Paesi che hanno partecipato alla conferenza internazionale di Copenhagen.
Il documento mostra i risultati finora ottenuti e presenta le azioni che dovranno essere intraprese in futuro. Tra gli obiettivi, oltre quello di estendere il programma ai Paesi extraeuropei, la volontà di abbattere le barriere che esistono nel Vecchio Continente tra i vari sistemi nazionali di educazione, permettendo di creare uno spazio comune di formazione, e il bisogno di rafforzare i collegamenti con il sempre più critico mondo del lavoro.
Durante lo scorso anno accademico, il programma Erasmus aveva registrato un nuovo record di adesioni, raggiungendo l‘8,5% in più rispetto alla stagione precedente. A partire sono soprattutto gli studenti spagnoli, francesi e tedeschi. Dove? Stando ai numeri, le destinazioni più richieste sono Spagna, Francia e Regno Unito. Tre sono le università italiane che si piazzano tra i primi 15 atenei internazionali: l’Alma Mater di Bologna (quarto posto), la Sapienza di Roma (nono posto) e l’Università di Firenze (dodicesimo).
Secondo Androulla Vassiliou, commissario europeo responsabile per l’Istruzione, “in questi tempi difficili le abilità acquisite grazie agli studi e ai collocamenti Erasmus sono più preziose che mai. Il nostro obiettivo è aumentare il budget per il periodo 2013/2020 e riuscire a duplicare le borse disponibili”. Un chiaro segnale, questo, di come la volontà della Commissione Europea, in un periodo di incertezza lavorativa per i giovani europei, sia quella di continuare a puntare sulla mobilità e sugli scambi culturali.
In occasione del 25° anniversario del progetto, Università.it ha invitato tutti gli studenti che hanno partecipato al programma di studi all’estero a scrivere riflessioni e pensieri legati alla loro personale esperienza: via libera, quindi, a racconti, aneddoti, ricordi e quant’altro. Le avventure più belle verrano pubblicate in una apposita rubrica, all’interno del sito.
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