La legge di stabilità 2012 prevede lo stanziamento di 300 milioni di euro per le università italiane. Ad annunciare l’aggiunta della somma al Fondo di finanziamento ordinario è stato lo stesso ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, nel corso di un incontro con i rettori. L’altra novità comunicata da Profumo è l’imminente comunicazione agli atenei dell’entità delle quote assegnate alle singole università.
Il ministro ha dato rassicurazioni sul fatto che d’ora in poi si cercherà di attribuire i fondi a marzo e non a fine anno com’è accaduto fino a oggi: questo consentirà agli atenei di programmare più compiutamente le loro attività, ancor più se sarà comunicata la previsione dell’entità dei singoli stanziamenti su base triennale. Anche il Piano per il Sud, illustrato oggi in consiglio dei ministri, contiene poi previsioni per l’università, sia in termini di nuovi investimenti sia per quanto riguarda il controllo e l’efficienza delle uscite.
Nel corso dell’incontro alla sede della conferenza dei rettori il ministro ha anche anticipato che a metà febbraio dovrebbe completarsi l’iter di approvazione degli statuti, che dopo l’ok degli atenei devono passare al vaglio del ministero. Altra novità molto attesa, secondo profumo per la prossima primavera, è quella che riguarda l’abilitazione nazionale per diventare professori ordinari: dopo aver fissato le norme per l’arruolamento saranno poi espletati i relativi concorsi.
Per quanto riguarda gli associati saranno invece utilizzati i 13 milioni non spesi nel 2011 e a breve si partirà con le selezioni, per garantire – spiega la Crui – il giusto riconoscimento per giovani ricercatori in attesa di un importante passaggio di carriera.
Nel quadro complessivo presentato ai “magnifici” delle università italiane, il ministro ha riservato l’attenzione anche al tema delle residenze universitarie: il prossimo anno si interverrà con 138 milioni di euro e poi interverrà per cinque o sei anni un fondo annuale di 25 milioni che a detta di Profumo attiveranno altre risorse dal territorio.
Il ministro si è soffermato anche sui suoi programmi per la ricerca spiegando che per i Prin, Progetti di ricerca di interesse nazionale, si stanzierà quasi il doppio della cifra messa a disposizione l’ultima volta arrivando a 171 milioni di euro. Sono 75 invece i milioni di euro destinati al fondo di investimenti per la ricerca di base, per i ricercatori con meno di 40 anni.