Trasfusioni di sangue, presto diremo loro addio
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Presto diremo addio alle trasfusioni. La scoperta dell’University of Virginia

da | Nov 2015 | News | 0 commenti

Non ci vorrà molto prima che le trasfusioni di sangue diventino un ricordo. La scoperta viene dalla University of Virginia (USA) ed è arrivata per caso, come a volte succede anche nel mondo della ricerca. Gli scienziati americani, infatti, stavano conducendo uno studio su alcuni componenti del sistema immunitario, quando inaspettatamente hanno osservato una sovrapproduzione di globuli rossi.

In particolare, il team dell’University of Virginia stava studiando il ruolo delle cellule dendritiche (che si comportano da messaggeri nel sistema immunitario) nei polmoni. Nel corso di un test, dopo aver iniettato nelle cavie il virus dell’influenza e un antibiotico per bloccare singole molecole all’interno delle cellule dendritiche stesse, hanno notato il già citato effetto collaterale non preventivato, che avrà molto presto potrebbe mandare in pensione le trasfusioni di sangue da donatori.

 

La scoperta è giunta in maniera casuale, ma è stata ampiamente confermata poiché i ricercatori, dopo il primo risultato, hanno ripetuto diverse volte la procedura usando delle cavie geneticamente e biologicamente modificate per riprodurre in scala ridotta il sistema circolatorio umano e in ciascuno degli esperimenti condotti si è sempre ripetuta la sovrapproduzione di globuli rossi.

Il ricercatore a capo del gruppo, Thomas J. Braciale, ha spiegato che attraverso la tecnica adottata si innesca nell’organismo un processo di “auto-eritropoiesi (cioè di creazione dei globuli rossi) indotta”. Affinché si possa usare questa scoperta per combattere patologie come l’anemia o risolvere il problema delle trasfusioni di sangue nei soldati al fronte o ancora nell’ambito di interventi chirurgici, occorre che i test siano effettuati anche sugli esseri umani. Stando a quanto affermano gli scienziati americani, tuttavia, sembra che questo potrà avvenire in tempi non troppo lunghi e che le speranze che i risultati della sperimentazione sugli uomini siano positive sono molto alte. Insomma, pare proprio che potremmo essere a un passo da una grande rivoluzione in campo medico.

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