Quest’anno le risorse arriveranno in anticipo: le quote dell’Ffo 2015 arriveranno agli atenei a giugno, invece che a dicembre. E non è la sola novità: nella ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario sarà premiato soprattutto il merito. L’annuncio è arrivato con la firma del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini al decreto che stabilisce i criteri di suddivisione del fondo.
La “torta” che le università statali si spartiranno ammonta in tutto a 6,9 miliardi, di cui 4,9 saranno assegnati come si è fatto già in passato, tenendo conto per il 75 per cento dell’ammontare delle somme ricevute nel 2014 e per il restante 25 del costo standard per studente. Il 20 per cento del totale dell’Ffo 2015 sarà, invece, assegnato sulla base di criteri di merito, così calcolati: il 65 per cento delle somme stanziate per la quota premiale saranno assegnate alla luce dei risultati ottenuti sul piano della ricerca, il 20 per cento sulla base delle politiche di reclutamento, l’8 per cento in relazione alla valutazione della didattica e il 7 per cento rispetto alle performance del singolo ateneo per ciò che riguarda la mobilità internazionale di studenti e docenti.
Quest’ultimo punto del decreto di ripartizione dell’Ffo 2015 è stato particolarmente sottolineato dal ministro Giannini, che ha rivendicato con orgoglio la decisione di adottare misure volte a incentivare e “rafforzare l’internazionalità della didattica“. Sono, infatti, aumentati dai 3,5 milioni del 2014 agli attuali 10 milioni i fondi che premieranno gli atenei che puntano di più sulla mobilità dei docenti e sulla chiamata di professori dall’estero.Il decreto sulla ripartizione dell’Ffo 2015 non pone un tetto alle risorse che gli atenei più meritevoli potranno ricevere, anche se tutela in parte anche le università che hanno fatto registrare performance peggiori. Queste ultime, infatti, non potranno vedersi decurtare le somme a loro destinate in misura superiore al 2 per cento di quanto ricevuto nel 2014 (l’anno scorso questo tetto era al 3,5 per cento).
