La figlia del ministro Fornero si chiama Silvia Deaglio, ha 37 anni e due impieghi che hanno attirato l’attenzione della stampa perché in tempi di critiche governative a chi ambisce al posto fisso, può contare su ben due incarichi che fanno capo alla stessa università in cui lavorano entrambi i genitori. Da circa sette anni Silvia Deaglio, ricercatrice, dallo scorso anno è professore associato alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino, presso il dipartimento di genetica, biologia e biochimica.
Ma l’altro incarico che ha fatto parlare di “doppia monotonia” (in riferimento alla frase di Monti che ha definito “monotono” il posto fisso) è quello di capo dell’unità di ricerca in genetica del sistema immunitario della Human Genetics Foundation, ente strumentale della compagnia di San Paolo, di cui la professoressa Elsa Fornero era vicepresidente fino al 2010, anno in cui la figlia è entrata a far parte dello staff dell’organizzazione, che peraltro vanta tra i fondatori l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino.
I giornali hanno fatto riferimento anche al suo matrimonio con un dirigente di banca per bollare la giovane docente come figlia della borghesia bancaria e accademica torinese. Al di là delle parentele però, nulla da ridire sul suo curriculum di studi: si laureata a Torino nel 1998, si specializza presso lo stesso ateneo in oncologia nel 2002 e nel 2006 consegue il diploma di dottorato in genetica, sempre all’università del capoluogo piemontese. La figlia del ministro Fornero ha poi al suo attivo una serie di pubblicazioni scientifiche tra cui le prestigiose riviste Blood, Leukemia, Cancer Research e Haematologica.
Quello che ha attratto di più l’attenzione dei media è che la professoressa Deaglio può contare, nel Paese dei tagli indiscriminato alla ricerca, su fondi di finanziamento di tutto rispetto, avendo attenuto, spiega Il fatto quotidiano, tra il 2008 e il 2009 quasi un milione di euro dai ministeri della Salute e della Ricerca, oltre a 120mila euro complessivi proprio dalla Compagnia di San Paolo di cui la mamma era vicepresidente e altri 190 mila nel 2010 dalla Human Gentics Foundation.
L’ironia della rete si è scatenata soprattutto a seguito delle frasi sul posto fisso dello stesso ministro Fornero, che ha parlato di un’illusione riferendosi a chi crea nei giovani l’aspettativa del lavoro per la vita, e della sua collega all’Interno Anna Maria Cancellieri, la quale ha fatto riferimento alla cultura italiana dei figli che devono stare vicini a mamma e papà. Facile allora il paragone con la vicenda professionale della figlia di Elsa Fornero, che ha studiato, si è specializzata e lavora nella stessa città e nella stessa università che vede impegnati entrambi i genitori.
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E’ storia ormai, che le regole, le normative valgono solo…… per i figli degli altri. Poi ognuno nel suo piccolo se può da dei ventaggi ai propri. Niente da ridire sul curriculum della figlia della Fornero; ma tante pubblicazioni e…..finanziamenti sarebbero stati lo stesso ottenuti se la madre non rivestiva quel ruolo all’università e quale vicepresidente della Compagnia S. Paolo!!?? Ma andiamo!!
La cosa grave che questi personaggi pubblici si riempiono la bocca con la moralità che esternano in ogni occasione sempre sugli altri e per gli altri. Ma la statura morale di una persona la si riscontra proprio quando viene applicata prima su stessi. Ormai “la” Fornero che pur inizialmente avevo accolto con simpatia (per quella lacrima sul viso che “faceva” tanto Bobby Solo) si è adeguata al ruolo politico che competeva in passato ad altri personaggi, e per non essere stata “equa” in tante decisioni prese, (una per tutte la riforma delle pensioni sui soliti noti ed indifesi) credo che ormai si sia alienato le simpatie della gente. Vedremo se sarà così come finira!!??
Nel governo abbiamo un Presidente del Consiglio che sa rispondere con garbo e simpatia agli attacchi rozzi di un parlamentare a proposito della sua cena di capodanno con la famiglia a Palazzo Chigi.
E un Ministro del Welfare che, col marito, ha sempre raccomandato la figlia.
Non mi pare la stessa “cultura”.
quanti ragazzi ci sono meritevoli, intelligenti, capaci ma……..oggi non è come i tempi della Ministra, ai suoi tempi era raro arrivare agli studi universitari e quelli che ci arrivavano siccome erano pochi avevano piu possibilita’ NON come oggi che studiano tutti, e quindi solo una piccola percentuale arrivera’ al buon posto di lavoro, gli altri anche se laureati…. faranno i cassieri, i camerieri ecc …altro che’!! perche se sua figlia anche se capace certo…è stata privilegiata, e basta, perche mia figlia architetto molto brava e capace, fa la commessa.
i giovani oltre alla laurea devono imparare le lingue soprattutto l’inglese e andarsene perché in Italia per la gente normale non c’è nulla!!!!