Un portale per aiutare gli atenei europei ad essere sempre più imprenditoriali. Si chiama HEInnovate ed è stato lanciato dalla Commissione europea e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) affinché le università non siano solo capaci di insegnare, ma sappiano adattarsi al periodo storico che stiamo attraversando, fatto di globalizzazione, crisi economica e di continue rivoluzioni nel mondo dell’informazione e della comunicazione.
Il portale HEInnovate aiuta le università europee ad autovalutarsi per scoprire il proprio grado di imprenditorialità e individuare in che cosa sono più carenti. Il tutto avviene attraverso un test che si riferisce a sette diverse aree: leadership e governance, capacità organizzative, insegnamento e apprendimento, percorsi per imprenditori, scambio tra università e impresa, prospettiva internazionale e misurazione dell’impatto della formazione. Secondo le intenzioni dei suoi promotori, tale strumento “incoraggerà gli istituti a essere più aperti alle opportunità”, come ha spiegato il commissario europeo per l’istruzione, Androulla Vassiliou.
Dopo che le università europee hanno assegnato un punteggio da 1 a 10 a ciascuna delle aree prima indicate, in risposta a determinate affermazioni riguardanti il ruolo dell’imprenditorialità nella formazione offerta, HEInnovate genera un risultato che va a evidenziare tanto i punti forti quanto quelli deboli degli atenei stessi. Ciò li aiuta a pianificare, anche, una strategia di miglioramento, con la possibilità di usufruire di link a esempi di buone pratiche. Nel fare ciò, il portale (completamente gratuito) non conserva in memoria i dati caricati dalle università – ad esempio, per stilare in futuro delle graduatorie – lasciandoli di loro assoluta proprietà.
Riguardo all’efficacia di tale portale, il commissario europeo per l’istruzione Vassiliou si è mostrata piuttosto fiduciosa, convinta “che questa nuova iniziativa incoraggerà le istituzioni europee di istruzione superiore a diventare più imprenditoriali”. D’altra parte, “le capacità imprenditoriali e gli atteggiamenti mentali sono più importanti che mai nel mercato globalizzato di oggi e questo – ha concluso – vale tanto per le università quanto per le imprese“.