Secondo uno studio commissionato dalla Camera di Commercio di Torino e banca Unicredit, in Piemonte gli atenei sono il quarto motore industriale della regione. Davanti hanno solo settori come costruzioni, trasporti e alimentazione. Vale a dire che il Politecnico di Torino insieme alle università torinesi svolgono un ruolo determinante per l’economia di questa regione, come se fossero vere e proprie industrie.
In pratica come riporta l’articolo de LaStampa.it, gli addetti ai lavori come i docenti ma soprattutto gli studenti, oltre a produrre e far circolare la conoscenza, sono anche soggetti in grado di fare circolare denaro, così gli atenei hanno un impatto positivo sull’economia.
In chiave consumistica quindi, gli studenti sono ottimi consumatori, e la loro è la voce di consumo più importante nella scala. Ogni ragazzo deve mangiare, dormire, spostarsi e quant’altro in pratica, sempre secondo i dati riportati sull’articolo de LaStampa.it, in media uno studente del Politecnico produce annualmente ricchezza per 20.935 euro, mentre uno dell’Università 20.694 euro.
I fuori sede poi sono considerati una miniera d’oro, negli ultimi 4 anni sono passati dal 2 al 15% ma con i loro 634,5 milioni rappresentano il 51% della spesa degli studenti.
Ai soggetti che vivono l’università e che producono ricchezza vanno anche ad aggiungersi i visitatori dei convegni o seminari, e le imprese in cerca di competenze e ricercatori.