“L’università si può riformare ma si deve poter spendere meglio non meno”: questo il monito del Partito Democratico, che ha presentato un piano di proposte per l’università e la ricerca.
La conferenza stampa presieduta da Dario Franceschini e Beppe Fioroni, responsabile dell’istruzione per il PD, ha evidenziato 8 proposte basate sulle 4 R: risorse, responsabilità, rigore, razionalizzazione.
Le proposte del PD per l’università e la ricerca:
- 10.000 borse di studio da 10.000 euro ciascuna per i neo-diplomati più meritevoli provenienti da famiglie non abbienti (borse spendibili in qualunque corso di laurea in qualunque università italiana a scelta dello studente)
- Defiscalizzazione per 5 anni delle assunzioni di dottori di ricerca sia nel settore privato che in quello pubblico
- Estensione del sistema del diritto allo studio universitario anche al dottorato di ricerca
- Avviamento dell’Agenzia nazionale per la valutazione
- Risorse commisurate alla valutazione degli atenei
- Costituzione di un’Agenzia nazionale indipendente per il finanziamento alla ricerca pubblica, a cui affidare l’assegnazione di tutti i finanziamenti
- Promozione dell’autonomia degli atenei, fissando per legge solo i criteri generali cui gli statuti devono attenersi
- Nuova politica del “reclutamento” per ridurre la precarietà dei ricercatori; distinzione tra reclutamento e carriera e ruolo unico della docenza