Una graduatoria unica, che comprenda tutti coloro che hanno ottenuto l’Abilitazione scientifica nazionale, in base alla quale assegnare i posti che di volta in volta si rendessero disponibili presso gli atenei. Il modello di riferimento è quello del sistema di reclutamento di magistrati, insegnanti e militari e consentirebbe di superare l’arbitrio delle commissioni giudicanti dei concorsi. Limitando così lo strapotere dei “baroni”. Questo è ciò che chiede la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org da una ventina di docenti del Politecnico di Bari. In tre settimane le firme raccolte sono già 13mila.
In 40mila hanno l’Abilitazione scientifica nazionale, solo il 10 per cento è stato assunto
Attualmente sono intorno a 40mila i ricercatori in possesso dell’Abilitazione scientifica nazionale. Di questi solo il 10 per cento è stato già assunto in maniera stabile da un ateneo o è diventato docente di ruolo. La maggioranza, invece, continua a essere precaria. Non ha un posto fisso nemmeno quel 30 per cento di abilitati giudicati particolarmente meritevoli, in quanto secondo specifici parametri nazionali ha superato le performance del 50 per cento dei docenti di ruolo. E con l’attuale sistema di reclutamento c’è il rischio concreto che tanti di loro non l’avranno mai.
Modificare il sistema di reclutamento per incentivare il merito
Ciò a cui si punta con la petizione indirizzata al MIUR è una riforma radicale del sistema di reclutamento, che premi il merito. La graduatoria metterebbe in fila coloro che hanno ottenuto l’Abilitazione scientifica nazionale sulla base della valutazione riportata. In caso di necessità, gli atenei dovrebbero attingere da tale elenco per effettuare le assunzioni, invece di bandire appositi concorsi con commissioni locali. Del resto, come sottolineano gli estensori della petizione, la procedura per il conseguimento dell’abilitazione è già una procedura concorsuale a carattere nazionale. Eliminare i concorsi locali risolverebbe il problema di quelli pilotati dai “baroni”, portando in cattedra coloro che hanno i migliori requisiti e superando il nepotismo.
Articolo molto ben fatto e del tutto condivisibile.
E’ praticamente impossible cambiare lavoro, per chi ha ottenuto l’abilitazione solo per meriti propri, pur non essebdo già strutturato, dopo aver dedicato la propria esistenza, con onestà,
in un settore specifico in cui crede fermamente.