Arriva a Milano la “Palestra delle professioni digitali”, un percorso formativo per avvicinarsi al mondo del digital marketing e del web reputation management. Pensata per chi ha una una laurea “debole” in ambito umanistico ma abbastanza talento per tentare quelle professioni che sono e saranno sempre più richieste in Italia, nonostante la crisi.
La “Palestra delle professioni digitali” è stata organizzata dall’associazione non profit Prospera e conta molti sponsor: dalla Corporate Citizenship di Accenture ad Assolombarda, da Actl Sportello Stage a Expo Generation, il progetto speciale di Confindustria per l’Expo 2015, da Federturismo alla Fondazione Collegio delle Università Milanesi. Non solo: l’iniziativa può contare sul sostegno di otto università italiane – Statale, Bicocca, Cattolica e Iulm di Milano, la Federico II di Napoli, l’Università di Pisa, quella di Urbino e Roma Tre – e la collaborazione di una nutrita schiera di aziende che prestano i propri professionisti per le lezioni e offrono stages a completamento del percorso formativo.
Digital marketing, web reputation management e web revenue management saranno l’oggetto delle 280 ore d’aula, del project work e dello stage finale di quattro/sei mesi. Spiega Stefano Trombetta, responsabile Talent & Organization di Accenture, organizzatore – e insegnante – della “Palestra delle professioni digitali“, che l’obiettivo di base è quello di “consentire alle aziende di creare valore facendo leva sul mondo digitale“. E a quest’obiettivo corrisponde una formazione ad hoc: “oltre il 70 per cento delle lezioni sono incentrate su casi e testimonianze dirette, e mettono i ragazzi di fronte a problemi concreti a cui bisogna cercare una soluzione”.
Gli allievi coinvolti in questa prima “Palestra delle professioni digitali” milanese sono stati 25 giovani talenti tutti tra i 23 e i 28 anni, laureati in Scienze della Comunicazione, Scienze Politiche, Lettere, Filosofia, Lingue, Psicologia e Storia. Adesso si prevede già la diffusione del progetto in tutta Italia, per arrivare a coinvolgere entro il 2014 fino a 200 neolaureati in discipline umanistiche in cerca di lavoro. Quel che serve per partecipare non è tanto “una competenza specifica, ma la caratteristica di essere dei talenti, quindi di esprimere un potenziale importante”: appassionati di web e media digitali, dunque, state all’erta.