Gli indignati sono arrivati a Palermo: come quelli di Puerta del Sol a Madrid anche nel capoluogo siciliano, in piazza Verdi davanti al Teatro Massimo, una ventina di studenti della rete dei collettivi ha trascorso le ultime notti in una tendopoli allestita per proseguire la protesta dopo le manifestazioni di ieri, contro la crisi economica. E a guardare l’organizzazione sembra che i ragazzi non abbiano intenzione di andarsene presto: una ventina di tende da campeggio, divani, sedie, tavoli e striscioni ovunque, anche sulla cancellata del teatro.
Hanno scelto la tenda che sa di qualcosa di duraturo, di stanziale, a differenza dei cortei che si consumano in poche ore. Liceali e studenti universitari accampati insieme per dire no a una situazione che affossa il futuro dei giovani. “Andremo avanti ad oltranza”, dice Riccardo Zerbo della Rete dei collettivi studenteschi, che ha passato la notte in piazza. ” È andata bene, notte tranquilla, abbiamo fatto anche dei turni di guardia”.
“Non siamo merci nelle mani di politici e i banchieri. Le persone prima del profitto” , “La crisi la paghi chi l’ha creata, padroni banche e speculatori”, “Berlusconi o Monti che differenza fa? Tanto governa Goldman Sachs”: questi gli slogan che campeggiano sugli striscioni affissi in tutta la piazza.
Gli studenti hanno incontrato la solidarietà dei gestori dei locali vicini che hanno offerto ai manifestanti pizza e panini per la cena. “Così – continua Zerbo – cerchiamo di creare una forma di comunicazione all’interno e all’esterno del movimento studentesco. Una forma di protesta non estemporanea, ma duratura”. I ragazzi hanno anche preparato un calendario con le iniziative in programma per la giornata e stampato dei volantini con le ragioni della protesta.