Un patrimonio artistico, archeologico e scientifico di inestimabile valore. È quello che l’Università di Palermo ha deciso di mettere in rete fondando un sistema museale d’ateneo, in sigla Simua, mettendo in cantiere un logo unico e approvando un regolamento che consente di integrarne e potenziarne l’attività. Sei musei e numerose collezioni di pertinenza delle strutture accademiche saranno ora gestiti in maniera “integrata e coordinata” assieme ai beni immobili.
L’iniziativa matura proprio mentre l’ateneo bandisce la gara per affidare a un privato la gestione dell’intero complesso dello Steri, il palazzo che custodisce il celebre soffitto della Sala Magna, la Vucciria di Renato Guttuso e a chiesetta di Sant’Antonio Abate. Oltre allo storico edificio c’è il carcere dei prigionieri dell’Inquisizione, che per la prima volta sarà aperto stabilmente al pubblico e disporrà di un servizio di ristorazione con servizio ai tavoli, caffetteria e un bookshop.
Un patrimonio pubblico di inestimabile valore che sarà gestito dai privati. La decisione potrebbe generare malumori ma per il rettore di Palermo Roberto Lagalla l’ateneo punta a una gestione di qualità internazionale capace di incrementare i flussi di visita, che attualmente si attestano intorno alle 30 mila presenze l’anno. “L’obiettivo del Simua – aggiunge il delegato al sistema museale, Valerio Agnesi – è coniugare lo sviluppo delle singole realtà museali con la realizzazione di una più generale politica d’ateneo”.
La gara rimarrà aperta fino al 19 luglio, termine ultimo per presentare le offerte: l’importo complessivo presunto della concessione, della durata di quattro anni, è stato calcolato in 250 mila euro l’anno. All’asta va il canone da corrispondere all’amministrazione (100 mila euro base d’asta), la percentuale dei proventi della biglietteria, una quota del fatturato dei servizi di caffetteria e ristorazione, una quota su altri servizi quali accoglienza, guardaroba, informazioni, guida e assistenza didattica, gestione del Book & Art shop con vendita di cataloghi, sussidi audiovisivi e informatici, riproduzioni di beni culturali e organizzazione di convegni e manifestazioni culturali.