Alla Carleton University di Ottawa, in Canada, il professor Tom Harris insegna già da quattro anni che le teorie sui cambiamenti climatici sono false e un gruppo di studiosi e ricercatori lancia l’allarme sulla scorrettezza delle informazioni scientifiche trasmesse agli studenti.
La sede di Ottawa del Comitato per l’avanzamento dello scetticismo climatico (in sigla Cass) ha denunciato in un rapporto il verificarsi di questa preoccupante situazione che vede alcuni negazionisti del cambiamento climatico inseriti nel sistema di istruzione superiore canadese. L’autore principale del rapporto Cass è Christopher Hassall, ricercatore post-dottorato in conservazione e biologia evolutiva a Carleton; sia Hassal che il co-autore Chris Hebbern sono pienamente aggiornati sulla recente letteratura scientifica in materia, grazie alla loro tesi di dottorato sugli impatti delle variazioni climatiche sulla biodiversità e sulla salute umana.
Il Comitato ha il compito di valutare in modo critico qualsiasi pretesa scientifica, tecnologica e medica diffusa tra l’opinione pubblica e sostiene che il materiale didattico del corso di Harris, intitolato Cambiamento climatico: una prospettiva sulla scienza della terra, sia impreciso e fazioso: il suo messaggio chiave contraddice infatti il parere accettato da tutta la comunità scientifica circa la responsabilità degli esseri umani e delle loro emissioni di carbonio sul recente aumento delle temperature globali. Harris però nega che la sua materia sia pericolosa, né tantomeno nociva rispetto al pensiero degli studenti.
Tom Harris è direttore esecutivo della Coalizione internazionale di scienze climatiche da cui attinge docenti per sostenere lezioni durante il suo corso all’Università di Ottawa ma anche a quella di Winnipeg e alla James Cook University in Australia. Il sito web della Coalizione definisce la sostituzione di fonti energetiche convenzionali con energia solare ed eolica e con i biocarburanti come tentativi inutili, pericolosi, inefficaci e costosi; in particolare Harris fa notare che il dibattito tra i ricercatori sulle cause del cambiamento climatico è del tutto aperto, e non c’è alcuna conclusione scientifica che certifichi l’influenza dell’uomo sulla variabilità del clima.
Accade così che all’università, luogo di formazione e di sviluppo della propria capacità di pensiero e di analisi critica siano trasmessi agli studenti tali messaggi, non solo non corretti ma soprattutto in conflitto con la salvaguardia del pianeta e della vita umana. Hassal, Hebbern e gli altri del comitato CASS si sono detti sconcertati e hanno subito sottolineato che le teorie insegnate finora nel corso di Harris sono state tutte scientificamente confutate.
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