Ancora una volta i dati Ocse non sorridono all’Italia. Da noi, ci dice l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il numero di giovani che non lavorano e non sono inseriti in un percorso di formazione – i cosiddetti NEET – aumenta più che negli altri 33 paesi presi in considerazione per stilare l’annuale rapporto Education at a glance.
I nostri giovani pagano duramente una crisi dalla quale l’Italia sta faticando parecchio a rialzarsi, che ha portato a un calo del 12 per cento degli occupati nella fascia d’età tra i 20 e i 24 anni. Ma il dato ancor più preoccupante evidenziato dall’Ocse è che quanti rimangono esclusi dal mondo del lavoro sono così sfiduciati da non prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi di proseguire gli studi per sperare in migliori opportunità professionali future.