occupazione rettorati maggio 2010
Molte le
università coinvolte oggi nelle
occupazioni dei rettorati in tutta Italia: per Roma hanno partecipato l’Università Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre; a Milano Statale e Bicocca, poi le Università di Bergamo e di Como, l’Università di Trieste, l’Università di Padova, l’Università di Venezia, il Politecnico di Ancona, i tre atenei di Napoli, l’Università di Salerno, gli atenei di Torino e di Bari, l’Alma Mater di Bologna, l’Università di Modena e Reggio Emilia, gli atenei di Palermo e Messina, le Università di Firenze, Pisa e Siena.
Al centro delle occupazioni che hanno visto insieme ricercatori, studenti, dottorati e docenti, il
Ddl Gelmini di riforma del sistema universitario e il desiderio di cambiare l’Università, ma in un modo diverso. Domani la mobilitazione si sposta al
Senato.
A
Bologna, la giornata è iniziata con un’assemblea alle 10.30 a Lettere, poi dalle 11.30 c’è stata l’occupazione del rettorato e la consegna al rettore di un documento firmato da ricercatori, docenti, studenti. Un documento di protesta contro la riforma per lo spazio che viene dato ai tagli ai finanziamenti e alla ulteriore precarizzazione della ricerca. Il rettore, Ivano Dionigi, ha accolto i ricercatori per il dialogo, ma alla fine non ha firmato il documento. Il disegno di legge “non deve essere respinto, ma emendato”, ha spiegato il rettore dell’Alma Mater.
A
Lecce, i ricercatori dell’Università del Salento hanno occupato il rettorato intorno alle 10, insieme a docenti e studenti e hanno aperto al confronto sul Ddl gelmini. Qui, come in altri atenei italiani da ieri e fino a sabato c’è il blocco della didattica.
A
Venezia, i ricercatori dell’Università Ca’ Foscari, hanno deciso di cestinare tutti insieme le loro pubblicazioni in segno di protesta contro una riforma che vuole cancellare chi fa ricerca pubblica. Una manifestazione che è stata appoggiata da docenti, studenti, lettori, borsisti nel cortile d’ateneo.
A
Padova, i ricercatori hanno protestato in bicicletta. Una metafora del troppo “pedalare” di chi fa ricerca in Italia. Questa mattina hanno consegnato simbolicamente le bici al rettore dell’Università accanto alle rinunce agli incarichi di didattica.
A
Firenze,
Pisa e
Siena, i tre atenei hanno organizzato un’assemblea congiunta in videoconferenza a partire dalle 11.00, e alle 12.00 c’è stato il voto in diretta di un documento condiviso. Inoltre, da ieri i ricercatori stanno proiettando slide sul Ddl a inizio e fine lezione.
A
Bari, oltre all’occupazione del rettorato da parte dei ricercatori, si è aggiunta l’
occupazione degli studenti per i previsti aumenti delle tasse universitarie.
Ad
Ancona, i ricercatori dell’Università Politacnica delle Marche oltre a prendere parte all’occupazione hanno lanciato un’iniziativa per il 22 maggio, quando verrà allestito in piazza un “Superenalotto” per la ricerca. In questo modo i ricercatori di tutta Italia potranno giocare un euro e raccogliere circa 25mila euro, sperando di vincere per finanziare la ricerca.
Domani la protesta nazionale protagonista della
settimana di mobilitazione si sposta
davanti al Senato a Roma, prevista anche una
diretta a
reti unificate dalle 11.00 alle 13.00 le radio universitarie trasmetteranno informazioni in tempo reale dagli atenei occupati.