Barack Obama riparte da imprenditori e ricercatori. Nei programmi del neo-rieletto alla Casa Bianca, infatti, è da loro che bisogna ricominciare affinché gli Stati Uniti possano vincere, grazie all’innovazione tecnologica, la sfida della globalizzazione. È necessario attirare investitori e sviluppare talenti e, per farlo, Obama avrebbe già pensato a una riforma dei visti d’ingresso negli USA. A beneficiarne sarebbero in particolare i lavoratori della conoscenza (tecnici, matematici, ricercatori e ingegneri) e gli imprenditori che investono o fanno nascere nuove aziende oltreoceano.
Lo Startup 2.0 Act, questo probabilmente il nome della legge, andrà a integrarsi in un progetto globale di rilancio del sistema economico statunitense attraverso la valorizzazione della conoscenza e della tecnologia, in continuità con quanto già fatto nei primi quattro anni della presidenza Obama con gli investimenti nella banda larga, l’informatizzazione del sistema sanitario (vista anche come opportunità per le imprese innovative) e il lancio di una piattaforma per la condivisione delle migliori innovazioni nate nell’ambito delle pubbliche amministrazioni locali e settoriali.
Barack Obama del resto conosce bene le potenzialità delle tecnologie elettroniche e dei nuovi canali digitali, avendo egli stesso trovato nei social network uno strumento fondamentale di comunicazione e di finanziamento, cosa che lo aveva favorito già nel 2008 e che lo ha aiutato anche per la sua rielezione. Il Presidente, dunque, vuole rilanciare l’immagine degli USA come potente centro di attrazione per i cervelli e fucina di brevetti e lo fa immaginando un sistema che faciliti la concessione dei visti d’ingresso a ricercatori e imprenditori disposti ad investire nei settori a più alto tasso di innovazione.
La strategia sembra aver già dato buoni frutti: in campagna elettorale Obama ha ricordato come durante la sua presidenza le startup siano aumentate di 10 punti percentuali, contribuendo a ridurre la disoccupazione. Ecco perché, appena ricevuto il suo secondo mandato, il Presidente USA ha esordito nominando uno US Chief Technology Officer e chiamando esperti di fama internazionale per innovare e modernizzare la pubblica amministrazione migliorando i servizi e riducendo i costi. Sulla stessa falsariga, la proposta di riforma dei visti d’ingresso per ricercatori e imprenditori punta ad accaparrarsi i capitali e il know-how necessari per dominare lo scenario dell’innovazione.
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