Non semplici studenti, ma funzionari di partito interni alle università cinesi. Questa sarebbe la verità su alcuni dei cinquecento giovani che hanno incontrato Barack Obama a Shanghai. A lanciare l’allarme i blogger cinesi che dopo l’evento del 16 novembre avrebbero pubblicato alcuni commenti critici in proposito.
Uno di questi commenti, copiato e incollato da utenti di tutto il mondo, sta facendo il giro del web. Il post, attualmente cancellato dal blog cinese originale, rivelerebbe alcune dettagliate informazioni su tre degli studenti che hanno posto le domande al Presidente degli Stati Uniti.
Secondo il post gli studenti in questione non sarebbero semplici universitari, ma funzionari del partito comunista cinese. Se questo fosse vero, allora non solo sarebbe confermata la dichiarazione di alcuni studenti cinesi alla stampa internazionale di essere stati accuratamente selezionati ed educati per l’occasione. Ma significherebbe anche che le domande per il Presidente sono state manovrate dal partito.
CinaOggi, un blog italiano dedicato alla Cina, traduce così il testo del commento cinese: «La prima studentessa che ha fatto la prima domanda, Cheng Xi, è la direttrice esecutiva della Lega dei Giovani Comunisti, presso la Fudan University. Lo studente che ha fatto la seconda domanda, Huang Lihe, è il segretario della Lega dei Giovani Comunisti dell’Istituto di Lingue Straniere presso la Tongji University. Un altro studente che ha fatto una domanda è Qian Wentao, classe 2006, segretario di un ramo del partito presso la Shanghai Jiao Tong University».
Il blogger cinese, che ha scatenato il tam-tam mediatico, citava poi la pagina web dello stesso Huang Lihe, uno dei tre studenti menzionati. Quest’ultimo avrebbe ricevuto una sfilza di critiche da parte dei giovani internauti cinesi che, interdetti per la farsa, avrebbero fatto ironia sulla sua taciuta collaborazione con il partito comunista.
Purtroppo, essendo stati cancellati dal web tutti i commenti originali sopra citati è difficile verificare l’attendibilità delle informazioni. Resta comunque il fatto che l’incontro tra Obama e i giovani universitari cinesi ha sollevato ancora una volta la questione della censura in Cina. Qui, la libertà di espressione sembra essere davvero un tabù.