A Bologna accade già da tre anni, ad Avezzano, comune abruzzese tra Teramo e L’Aquila parte per la seconda volta un bando, a Udine l’esperimento è iniziato lo scorso anno: stiamo parlando dell’eccezionale e innovativo connubio anziano-studente, che consente un reciproco beneficio grazie a una convivenza di cui si fa garante l’ateneo o un altro ente. Sono infatti sempre più frequenti i progetti che seguono il precursore bolognese battezzato “Nonni adottano studenti“.
Universita.it ha deciso di raccontare le esperienze più note e di successo e invita studenti e magari anche nonni che l’hanno provata o la stanno vivendo in questi mesi a raccontarcela tramite i nostri profili Facebook e Twitter o con un’email a redazione@universita.it, magari allegando una foto.
Partiamo dal capoluogo emiliano, dove torna per il quarto anno consecutivo la proposta di Confabitare e Associazione Proprietari Immobiliari di Bologna, che dopo le esperienze positive raccolte tra studenti e anziani ha deciso di replicarla. L’idea era nata con l’intento di rispondere alle esigenze economiche degli studenti, particolarmente colpiti dal caro affitti, e contemporaneamente di contrastare il fenomeno del mercato nero delle locazioni.
L’iniziativa vede come protagonisti anziani soli o in coppia che danno la loro disponibilità ad accogliere in casa propria uno studente, in cambio di compagnia, un po’ di assistenza e qualche servizio: la spesa, l’acquisto delle medicine o qualche commissione in giro per la città. Lo studente avrà in cambio una stanza a disposizione senza dover pagare l’affitto. L’anno scorso sono stati 53, 38 ragazze e 15 ragazzi, gli studenti dell’Alma Mater che hanno partecipato all’iniziativa.
Anche il comune abruzzese di Avezzano, in collaborazione con le Università di Teramo e L’Aquila, ha emesso un bando che promuove la coabitazione tra gli studenti universitari e gli over 60 residenti in città. Sarà lo sportello Servizi sociali del Comune a raccogliere le adesioni al progetto, gestire gli incontri tra anziani e studenti e svolgere il ruolo di mediatore in caso di richieste particolari o insoddisfazioni.
Con il grande problema della carenza di alloggi per studenti e dell’aumento dei prezzi a seguito del sisma del 6 aprile 2009, questa potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione soprattutto per gli studenti dell’ateneo aquilano, che troverebbero una sistemazione gratuita a pochi chilometri dalle aule universitarie in cambio di compagnia e piccoli favori.
Spostandoci ora più a nord, è stata presentata alla fine del 2010 “Prendi in casa uno studente“, iniziativa ideata dall’Edirsu di Udine, in collaborazione con l’ateneo della città e della cooperativa sociale onlus “Il domani” sulla falsariga delle prime due.
Per selezionare gli studenti “abili” alla convivenza con i nonni ospitali è stato predisposto un questionario, distribuito soprattutto tra gli universitari del ramo sanitario. L’accoppiamento giovane-nonno sarà in seguito valutato da uno psicologo, in modo da garantire una maggiore riuscita dell’esperimento e dirimere eventuali questioni sorte durante la coabitazione.