Anche gli studenti hanno preso parte al “No Monti Day”, sfilando ieri per le strade della Capitale insieme ad altre migliaia di persone unite per protestare contro l’aumento delle tasse e i tagli operati dal Governo. La manifestazione era stata indetta da diverse sigle sindacali, dai partiti di sinistra che non appoggiano l’esecutivo Monti e da varie associazioni. Gli studenti non avevano aderito formalmente al comitato organizzativo, ma hanno comunque partecipato alla mobilitazione.
I manifestanti del “No Monti Day” hanno percorso le vie di una Roma blindata, con cassonetti rimossi e nessuna auto parcheggiata lungo tutto l’itinerario. Un tale dispiegamento di forze si giustifica con il timore che potesse ripetersi la stessa situazione del 15 ottobre dell’anno scorso, quando un gruppo di infiltrati facinorosi mise a ferro e fuoco la città. Per fortuna le misure adottate dalla questura sono bastate a scoraggiare i violenti e garantire l’andamento pacifico della protesta.
Non sono comunque mancati alcuni momenti di tensione. Giunti a Piazza San Giovanni, infatti, una parte del corteo, composta per lo più da studenti ed esponenti dei centri sociali, si è staccata ed ha iniziato un percorso alternativo, proseguendo alla volta della sede centrale dell’Università “La Sapienza”. Lungo il tragitto i manifestanti hanno anche occupato la tangenziale, bloccando il traffico per un paio d’ore. Lo scontro vero e proprio è stato sfiorato quando la protesta è arrivata a Viale Castrense ed è iniziato un lancio di sassi e cocci di bottiglia all’indirizzo delle forze dell’ordine, che ha fatto scattare una carica della polizia. Fortunatamente la situazione è tornata subito alla normalità e intorno alle 19.00 questo secondo corteo ha raggiunto la propria meta.
Il “No Monti Day” di ieri non è la prima manifestazione di questo autunno e non sarà di certo l’ultima. La crisi economica che non accenna a risolversi e il susseguirsi di misure che tentano di contenere il deficit, ma che spesso non sortiscono gli effetti sperati, sono motivi sufficienti per scatenare proteste in molti settori della società. Per quanto riguarda il movimento studentesco, sono stati già fissati una serie di appuntamenti a breve scadenza tra cui la mobilitazione europea del prossimo 17 novembre in occasione della “Giornata internazionale dello studente”.
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