Prosegue l’inchiesta della magistratura per fare luce sulle responsabilità del crollo della Casa dello studente dell’Aquila, che vede gli studenti universitari superstiti e le famiglie di quelli defunti costituirsi Parte Civile. Proseguono infatti le denunce da parte di molti superstiti del terremoto, mentre la procura continua a raccogliere informazioni sugli edifici sequestrati.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in merito alla tragedia del terremoto in Abruzzo, si è espresso con questo toni, riguardo alle presunte responsabilità per i crolli di alcuni immobili:
a rendere così tragico il bilancio, in termini di vite umane, del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, hanno contribuito anche comportamenti come lo sprezzo della regole e il disprezzo dell’interesse generale e dell’interesse dei cittadini che hanno aggravato il danno e il dolore umano che si è provocato.
L’elenco degli immobili sotto sequestro continua a crescere e tra gli ultimi, oltre al palazzo del Genio civile dove sono custoditi i fascicoli degli stabili oggetto dell’inchiesta, è stato posto sotto sigilli anche il Convitto nazionale.
Le parole amare espresse dal Presidente della Repubblica si riferiscono probabilmente, alla mancata considerazione delle diverse denunce fatte dagli studenti sull’edificio della Casa dello Studente, nei giorni precedenti quello del terremoto. In particolare, alcuni studenti avrebbero denunciato la presenza di diverse crepe sui muri.