Diabolik? Non solo calzamaglia nera, pugnali saettanti e occhi di ghiaccio. Perché alla fine il celebre eroe del fumetto è anche “un po’ ingegnere, architetto e designer delle sue mirabolanti invenzioni”.
Questo lo spirito con cui si apre la mostra del tutto originale “Diaboliteknico” dedicata dal Politecnico di Milano al re del terrore, che resterà aperta da domani a domenica 25 aprile.
In realtà Diaboliteknico è due mostre in una, spiega il Politecnico milanese. Infatti all’interno della rassegna ci saranno due importanti esposizioni:
- “Diabolik tra scienza e fantascienza“, all’interno della quale vengono presentati alcuni famosi “trucchi” da sempre alla base del successo delle imprese di Diabolik e delle sue fughe. Lungo il percorso espositivo, oltre a pannelli dedicati alle maschere dell’eroe, ai rifugi, alle pozioni e ai robot, saranno riproposti i modelli tridimensionali dei marchingegni storici di Diabolik.
- “Storia di una storia” interesserà invece in particolar modo gli amanti dell’arte del fumetto: una spettacolare scenografia illustrerà le fasi di realizzazione di un albo a fumetti, dal soggetto originale fino al momento della stampa.
Ma non finisce qui, per gli appassionati di quello che ha fatto la storia del fumetto italiano. Ospiti d’eccezione nei locali del Politecnico saranno infatti l’autore di Diabolik, Mario Gomboli, autore di Diabolik, direttore della casa editrice Astorina e laureato Politecnico; il disegnatore Giuseppe Palumbo e il soggettista e sceneggiatore Tito Faraci, che ha curato la seconda parte della mostra.
“Diaboliteknico” resta aperta fino a domenica prossima, è ad ingresso gratuito e si tiene nell’atrio del Rettorato in Piazza Leonardo da Vinci 32. Ad inaugurarne l’apertura sarà domani alle 18.00 l’incontro intitolato “Architettura, Design, invenzioni scientifiche e ingegneristiche del fumetto”.