Un professore della prestigiosa Università di Oxford, Steven Gregory Rawlings, è morto misteriosamente. Il suo corpo è stato trovato privo di vita nella tarda serata dello scorso 11 gennaio all’interno dell’abitazione della collega Devinder Sivia, a Southmoor, cittadina vicina ad Oxford. La stessa dottoressa Sivia, che era stata portata via in manette, come testimoniato dai vicini, e sospettata inizialmente dell’omicidio, è stata successivamente rilasciata su cauzione, dopo che la polizia locale ha dichiarato che non sarà aperta una indagine per omicidio.
Devinder Sivia, matematica di 49 anni ed ex dipendente della Nasa, e Steven Rawlings, rinomato astrofisico di 50 anni, erano molto amici. La loro era una amicizia di lunga data, iniziata oltre trent’anni fa, quando frequentavano lo stesso college a Cambridge. I due hanno inoltre lavorato insieme a un libro sulla matematica nel 1999.
Secondo la prima ricostruzione dell’accaduto, Sivia avrebbe invitato l’amico e collega nel suo bungalow, ma dopo poco Rawlings si sarebbe agitato ed avrebbe attaccato verbalmente la dottoressa. Nel corso dell’alterco Rawlings sarebbe collassato al suolo, probabilmente colpito da un attacco cardiaco. La matematica avrebbe chiamato i soccorsi ed allertato i vicini, ma ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato inutile.
Alcuni colleghi dell’astrofisico hanno rivelato che Rawlings soffriva di disturbi mentali iniziati nel corso dell’estate dello scorso anno, problemi che lo avevano costretto a ritirarsi dalla vita accademica dell’ateneo di Oxford. Anche la moglie del professore, Linda Rawlings, non crede all’ipotesi di omicidio: “Steve e Devinder erano molto amici dai tempi del college e credo che questo sia un tragico incidente“. La moglie del defunto ha aggiunto inoltre come sia inimmaginabile che Sivia possa fare del male a qualcuno.
Il professor Rawlings ha giocato un ruolo determinante nello sviluppo del progetto “Square Kilometre Array” (Ska), il più grande sistema di radio telescopi al mondo, creato allo scopo di cercare risposte ad alcune delle fondamentali domande sull’origine e l’evoluzione dell’Universo. L’astrofisico infatti, prima di ritirarsi a causa dei suoi problemi mentali, era uno degli scienziati che guidavano il progetto.
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