Il suo nome non è nelle liste dei defunti, quindi potrebbe essere ancora viva. A questa speranza si sono aggrappati genitori, parenti e amici di Valeria Solesin negli ultimi due giorni. Ma poi oggi è arrivata, raggelante, la conferma da parte del consolato italiano: la giovane dottoranda veneziana è morta nell’attacco terroristico al teatro Bataclan di Parigi venerdì sera.
Di Valeria non si sapeva più nulla perché era rimasta senza cellulare né documenti per aver perduto la borsa nella concitazione seguita all’irruzione nella sala concerti della capitale francese dei terroristi autori della carneficina che ha lasciato a terra 89 cadaveri. Così per circa 48 ore la sua famiglia ha sperato che la ragazza fosse in uno degli ospedali parigini, ferita e priva di coscienza, ma viva. E i suoi amici avevano perfino lanciato una ricerca di notizie sui social network. Invece tra coloro che sono stati giustiziati dagli attentatori c’era anche lei e nella tarda mattinata di oggi se n’è avuta la certezza. Ad avvertire la madre e il padre di Valeria Solesin è stata una telefonata dal consolato, dopo che l’ambasciatore italiano a Parigi, Giandomenico Magliano, e il console generale Andrea Cavallari ne hanno riconosciuto la salma all’obitorio di Place Mazas.
Originaria di Venezia, Valeria Solesin abitava a Parigi da sei anni. Aveva scelto la città francese per stare vicino al suo fidanzato, un ragazzo trentino che a Parigi gestisce un negozio, ma anche per motivi di studio. Laureatasi a Trento in tempi da record la giovane aveva poi deciso di proseguire la propria formazione e attualmente era dottoranda alla Sorbona in Demografia. Nella vita di Valeria Solesin, però, non c’erano solo l’amore e lo studio. Una delle attività alle quali si dedicava con maggiore passione era il volontariato per Emergency, per questo Cecilia Strada ha fatto le sue condoglianze ai familiari attraverso il proprio profilo Twitter. Messaggi di vicinanza e cordoglio sono giunti anche dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, dal presidente della regione Veneto, Luca Zaia, e dal Patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia.
I genitori della ragazza, straziati dal dolore hanno detto solo poche parole. La mamma, Luciana Milani, ha ricordato le qualità della figlia, invitando tutti a ricordare “che era una persona, una cittadina, una studiosa meravigliosa”. “Ci mancherà molto – ha aggiunto – e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva. Valeria a Parigi aveva lavorato anche seguendo i barboni della città, questo dice tutto, dimostra la sua voglia di conoscere in tutte le sfaccettature le realtà che andava a studiare e frequentare”. Adesso l’unica priorità dei genitori di Valeria Solesin è quella di volare a Parigi: “andiamo a prendercela”, ha detto mestamente la madre.