Imprese enti a università uniti per rilanciare il settore dell’innovazione legata alla ricerca. Grazie a 146 progetti individuati dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, che ha impegnato nei tempi previsti – il 31 maggio scorso scadeva il termine – gli 1,1 miliardi stanziati dall’Unione Europea.
La quasi totalità dei fondi, un miliardo, andrà a progetti localizzati nel Meridione, mentre il Centro e il Nord dovranno dividersi i 100 milioni restanti. Il finanziamento europeo, gestito dal ministero dello Sviluppo economico con il Miur, arriva dal Programma operativo nazionale (Pon) Ricerca e Competitività 2007-2013 dedicato alle Regioni della convergenza.
L’esito atteso dall’intervento è infatti particolarmente rilevante per Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, con un aumento del Pil stimato in un +24 per cento per tre anni. Non a caso l’iniziativa ha destato l’interesso di tante imprese, con 533 richieste di finanziamento prevenute per un ammontare totale di 5,8 miliardi.
La prima selezione ha ridotto la lista dei progetti finanziabili a 354, per un valore di 3,5 miliardi, ma la graduatoria definitiva – al termine di una procedura durata oltre un anno – ha premiato 146 progetti a ciascuno dei quali andrà una dei media di 10 milioni. L’elenco dei beneficiari sarà definitivo dopo il vaglio della Corte dei Conti e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
I fondi saranno materialmente concessi dal Miur nella misura del 50 per cento del totale riconosciuti entro settembre, mentre il saldo arriverà gradualmente e in parallelo con l’avanzamento dei progetti. Ora però le società assegnatarie – tra cui anche Fiat, Poste e Finmeccanica – dovranno presentare la garanzia fidejussoria e la certificazione antimafia.
Ben 247 milioni del totale sono destinati a progetti sulla salute dell’uomo e le biotecnologie. Seguono con quasi la metà dei fondi il settore ambiente e sicurezza con 128 milioni, trasporti e logistica con 117, l’Ict con 110. Restano poi agroalimentare (98 milioni), energia e risparmio energetico (95), materiali avanzati (74), beni culturali (70) e aerospazio (57).
Ma in che misura le Regioni meridionali beneficeranno dei fondi? Campania si accaparra quasi metà del “montepremi” con 454,9 milioni. Segue la Sicilia con 192,6, la Calabria con 179,3 e la Puglia con 174,5 milioni. Ma il Gap tra le regioni non è andato giù al presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, il quale ha fatto notare la sperequazione al ministro dell’Istruzione Gelmini e al ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale Raffaele Fitto.
Le proteste siciliane non hanno ottenuto una diversa modulazione della ripartizione, ma Lombardo è riuscito a strappare dai due ministri l’impegno ad accantonare altri 301 milioni che nei prossimi mesi saranno stanziati proprio a titolo di compensazione e riequilibrio, probabilmente attraverso il programma strategico per la ricerca contenuto nel decreto sviluppo.
L’investimento in ricerca dovrebbe completarsi per la fine del 2011, quando il ministero guidato da Mariastella Gelmini dovrebbe assegnare i 915 milioni stanziati per i distretti tecnologici e i laboratori pubblico-privati, cui si dovrebbero aggiungere altri 400 milioni finalizzati a potenziare le infrastrutture della ricerca.
Ma almeno la tirano fuori qualcosa da questa ricerca? o dobbiamo aspettare che a qualche poveraccio mendicante (magari anche analfabeta), gli cada una mela sulla testa per fare qualche scoperta?