Dal MIUR arriva un’importante novità sul fronte dell’internazionalizzazione del nostro sistema universitario. Come riemerge puntualmente a ogni nuova classifica dei migliori atenei al mondo, l’Italia sconta un difetto di competitività dovuto anche alla scarsa capacità di attrarre studenti e ricercatori stranieri, alla poca mobilità del personale e al numero ancora troppo basso di accordi con gli atenei di altri Paesi. Per colmare il gap che ci separa da altre realtà, il ministro Maria Chiara Carrozza ha appena firmato il decreto ‘visiting‘, che si propone di incentivare e potenziare gli scambi con l’estero.
Il decreto ‘visiting‘ varato dal MIUR è in sostanza una semplificazione rispetto alle normative esistenti, formulate nel 2011, che permetterà di agevolare lo scambio di docenti o ricercatori tra atenei italiani e internazionali e di stipulare accordi per l’istituzione di corsi di laurea che rilascino il titolo congiunto. Le università italiane potranno, quindi, avviare partnership con quelle straniere per la creazione di percorsi di studio con titolo finale congiunto (o doppio), ossia rilasciato da entrambi gli atenei, e avranno maggiore autonomia nella gestione della mobilità del proprio personale docente e di ricerca. Un ricercatore o un professore potrà svolgere la propria attività presso un ateneo diverso da quello di appartenenza e saranno le università in questione a stabilire come ripartirsi gli oneri economici per lo stipendio del personale.
Il decreto ‘visiting‘ oltre a favorire l’internazionalizzazione è anche “una semplificazione dei processi di accreditamento chiesta dalle università”, come ha dichiarato il ministro Carrozza. I contratti del personale estero serviranno, infatti, ai nostri atenei proprio per l’accreditamento dei corsi di laurea, anche – e soprattutto – di quelli a doppio titolo. In proposito, il ministro sul suo account Twitter ha aggiunto: “vogliamo attrarre docenti di università straniere nei nostri corsi universitari che contino per il numero minimo di accreditamento”.
Nelle intenzioni del MIUR il decreto ‘visiting‘ servirà a garantire al sistema universitario italiano un’internazionalizzazione oggi necessaria per essere competitivi, andando nel contempo a qualificare ancor di più le offerte didattiche degli atenei del nostro Paese. E alzare il livello dell’offerta formativa, a sua volta, dovrebbe corrispondere a esercitare una maggiore attrazione sugli studenti stranieri.
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La cosa migliore da fare è rivolgersi al consolato del suo paese d’origine.