MIUR, in aumento le matricole al Nord e nelle facoltà umanistiche
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MIUR: “Università, matricole in aumento al Nord e nelle facoltà umanistiche”

da | Mar 2014 | News | 0 commenti

Nonostante la profonda crisi affrontata negli ultimi anni dal sistema universitario, alcuni dati confortanti giungono da uno studio interno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), che prende in esame i dati relativi alle immatricolazioni 2013-2014 per confrontarli con quelli dell’anno accademico precedente: sembrerebbero in aumento le matricole al Nord e nelle facoltà umanistiche. Rimane più preoccupante la situazione del Sud, dove le iscrizioni in meno vanno a sommarsi a percentuali alte di disoccupazione, come evidenziato anche dall’ultimo dossier del ministero sugli atenei meridionali.

L’aumento delle matricole al Nord e nelle facoltà umanistiche è una buona notizia a metà, poiché complessivamente rispetto all’anno precedente l’università ha registrato un calo significativo di nuovi iscritti: sono quasi 4mila quelli persi al Centro e oltre 6.300 quelli in meno al Sud. Stando ai dati forniti dal MIUR, è il Nord-Ovest ad aver avuto la migliore performance, facendo registrare 438 matricole in più, mentre nel Nord-Est il calo sembra essersi arrestato e la flessione rispetto all’anno passato è di appena 50 iscritti.

Oltre al Nord, l’incremento delle matricole interessa anche le facoltà umanistiche. Nel dettaglio, il MIUR evidenzia la presenza di 49.284 iscritti in tutto, ovvero l’1,3 per cento in più. Inoltre, gli studenti che si iscrivono al primo anno di Lettere, Storia, Filosofia e Giurisprudenza crescono in quattro macroaree regionali su cinque: più 2,6 per cento nel Nord-Est, più 1,6 nel Nord-Ovest, più 1,8 al Centro e persino più 4,4 per cento nelle Isole. Solo il Sud peninsulare registra una flessione.

Per quanto riguarda, invece, l’area sanitaria – messa a dura prova dalla soffocante politica del numero chiuso – le matricole nel Nord-Est non sono in aumento, ma rimangono più o meno in linea con il dato dell’anno scorso. Più precisamente, si registrano 56 studenti in meno, mentre al Sud c’è un vera e propria emorragia che fa segnare un -16 per cento. Infine, negli atenei del Nord-Ovest salgono gli iscritti sia nella macroarea didattica “scientifica”, con un +2,1 per cento, e in misura meno rilevante anche nella macroarea “sociale”.

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