Ripensare i test di ammissione all’università: questo è ciò su cui si stanno concentrando al momento il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza e i suoi collaboratori. Dopo lo spostamento a Settembre delle prove di selezione per l’accesso alle facoltà a numero chiuso, il ministro ha istituito una commissione che si occuperà di ridefinirne tempi e contenuti. Commissione che dal ministero hanno intenzione di allargare presto ai rappresentanti degli studenti.
L’idea portata avanti dal ministro Carrozza, come lei stessa ha dichiarato in un’intervista telefonica rilasciata a Radio Capital, è quella di dare più valore al curriculum scolastico – pur mantenendo la centralità del test di ammissione – nel formare le graduatorie di accesso ai corsi di laurea a numero programmato a livello nazionale.
Dalle parole di Maria Chiara Carrozza è sembrato di capire che le modifiche saranno, però, più profonde e interesseranno non solo i test di ammissione, ma più in generale l’ultimo biennio delle superiori, che secondo il ministro dovrebbe essere dedicato all’orientamento, allo scopo di aiutare i ragazzi a trovare più facilmente la direzione che desiderano seguire per gli anni a venire, sia essa universitaria o lavorativa. E sempre in questo senso, il ministro vorrebbe incentivare lo svolgimento di tirocini e stage durante gli ultimi anni di scuola.
La necessità che Carrozza sente come più pressante è in particolare quella di abbreviare i tempi medi per il conseguimento del titolo di studio universitario, combattendo il fenomeno del ‘fuoricorsismo’ attraverso misure che aiutino i ragazzi a scegliere con più sicurezza il proprio percorso formativo post-diploma, percorso che sia realmente in linea con le attitudini di ciascuno.
Nel corso dell’intervista telefonica Maria Chiara Carrozza ha poi sottolineato che vanno ripensati i meccanismi dei test di ammissione, ma è necessario mantenerne la severità, in quanto questi rappresentano anche degli insostituibili strumenti di autovalutazione per gli studenti stessi. Nonostante ciò, tuttavia, il ministro ha ricordato che è bene non focalizzarsi esclusivamente sui test, ma avere sempre ben in mente qual è la prospettiva futura, studiare con passione e approfondire ciò che si studia, nella consapevolezza che ciò che si fa è determinante per il proprio avvenire.