Dare un aiuto concreto alle persone in difficoltà portando avanti iniziative all’insegna della solidarietà richiede impegno, ma anche formazione. Per rispondere a quest’ultima esigenza è nata a Milano l’Università del Volontariato. L’iniziativa – frutto dello sforzo congiunto di atenei, enti, imprese ed organizzazioni locali – è stata presentata ieri durante una conferenza stampa. I corsi partiranno dal prossimo novembre.
Il progetto dell’Università del Volontariato è stato lanciato dal Centro servizi per il volontariato nella provincia di Milano (Ciessevi), che ha poi coinvolto diversi partner, tra i quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Bocconi, lo IULM e la Statale. I corsi offerti saranno suddivisi in due gruppi. Il primo è riservato solo ad un numero limitato di studenti (25), ammessi a frequentare il percorso universitario, ed è composto da tre corsi obbligatori: Motivare i volontari e motivare se stessi come volontari, Comprendere l’organizzazione e la gestione di un’associazione, Comunicare e gestire le relazioni nell’esperienza di volontariato. Il secondo gruppo, invece, è costituito da 51 corsi specialistici aperti a tutti.
Per conseguire il diploma dell’Università del Volontariato gli allievi ordinari saranno tenuti ad accumulare 60 crediti formativi nel corso dell’anno accademico. Per ottenerli dovranno frequentare i corsi obbligatori più tre corsi specialistici a scelta, partecipare a una serata informativa o a un convegno ed effettuare uno stage di 20 ore presso un’organizzazione di volontariato di Milano e provincia.
L’idea di dare vita ad un vero e proprio percorso universitario è nata due anni fa, come ha spiegato in conferenza stampa il presidente del Ciessevi, Lino Lacagnina, con l’intento di “proporre un modello che fosse il più vicino possibile alle esigenze ma anche alle disponibilità e agli interessi dei volontari e delle organizzazioni”. Impegnarsi in attività di questo tipo, infatti, richiede buona volontà, ma anche studio e formazione: “Non si può pensare – ha spiegato l’economista Stefano Zamagni nel corso della presentazione – che un’associazione di volontariato sia basata soltanto su uno spontaneismo di tipo emozionale”.
L’Università del Volontariato si propone quindi di fornire ai suoi iscritti tutti gli strumenti per avviare un progetto associativo finalizzato a svolgere iniziative solidali, per mantenerlo in vita e per farlo crescere nel tempo, superando le difficoltà che inevitabilmente si presentano quando ci si occupa di tematiche tanto complesse e delicate grazie a specifiche competenze di tipo gestionale, strategico e organizzativo.
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