La migliore facoltà di Medicina e Chirurgia d’Italia si trova all’Università di Padova: lo stabilisce la classifica Censis-Repubblica 2012, che, al pari del 2011, ha decretato la leadership dell’ateneo veneto per quanto riguarda l’offerta formativa in ambito sanitario a livello nazionale. Il punteggio medio ottenuto è stato pari a 101,5, con eccellenti risultati in termini di didattica (107), ricerca (103), produttività (102) e rapporti internazionali (94).
In seconda e terza posizione si sono piazzate l’Università di Perugia e quella di Udine, con punteggi medi rispettivi di 98,3 e 98. Se l’ateneo umbro ha mantenuto la sua posizione dell’anno scorso, l’università friulana ha guadagnato un posto, riuscendo a salire sul podio.
A seguire nella graduatoria troviamo Milano-Bicocca, che rispetto al 2011 perde la medaglia di bronzo, e Verona, che invece sale di ben 5 posti. Poi ci sono la Sapienza di Roma, la Statale di Milano, l’Università di Bologna (che risale dal 16° posto del 2011), la Federico II di Napoli e gli atenei di Pavia, Firenze, Torino, Catania, Siena, Trieste e Brescia.
Nella parte centrale della classifica si posizionano Modena e Reggio Emilia, Roma Tor Vergata, l’Università Politecnica delle Marche, Ferrara, l’Università del Piemonte Orientale, la Seconda Università di Napoli, l’Insubria, l’ateneo di Sassari e quello di Genova. Ancora più giù in graduatoria abbiamo le università di Messina, Catanzaro e Palermo, la seconda facoltà di Medicina di Torino (San Luigi Gonzaga), gli atenei di Parma, Foggia e Bari e l’Università del Molise.
Le ultime nella classifica Censis 2012 delle facoltà di Medicina sono state l’Università di Cagliari, quella di Chieti e quella di Pisa.
L’identikit del laureato in Medicina e Chirurgia. Secondo l’indagine Almalaurea del 2011 condotta sui laureati di primo livello, si tratta in prevalenza di studentesse (per il 67,3 per cento), provenienti da studi scientifici (37,5 per cento), tecnici (27,3 per cento) o di altro tipo (26,7 per cento). La maggior parte degli iscritti riesce a sostenere gli esami in tempo (il 63 per cento), ma il 30 per cento risulta fuori corso.
Sbocchi professionali. La varietà dei corsi di laurea offerti dalla facoltà di Medicina e Chirurgia apre numerose prospettive. I laureati potranno optare per l’accesso alle scuole di specializzazione o intraprendere un dottorato, dedicandosi alla ricerca biomedica. Inoltre, a seguito dell’abilitazione con esame di Stato apposito, potranno avviarsi alla professione di medico chirurgo presso strutture ospedaliere pubbliche e private o ambulatori. Infine, quanti hanno scelto il corso di laurea specifico potranno esercitare l’attività di odontoiatra, mentre coloro che hanno preferito le professioni sanitarie opereranno come infermieri, fisioterapisti, tecnici radiologi, ortopedici, logopedisti, ecc., tutte figure molto richieste dal mercato del lavoro.
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