Chi frequenta un Mba, ultimo step della formazione manageriale a cui si accede solitamente dopo alcuni anni di carriera, ha innanzitutto il ruolo di “innovatore”. Questo è il modo di vedere del guru del brand management Jom Stengel attualmente professore alla Ucla, nella business class di marketing.
Dopo aver lasciato un ruolo di prestigio oltre che fortemente strategico alla Procter & Gamble, Stengel ha iniziato un percorso da docente grazie anche al “corteggiamento” dell’università, a conoscenza dei suoi metodi di insegnamento fuori dal “coro” e decisamente stimolanti.
Se solitamente una connessione wi-fi e un computer diventano un mezzo di distrazione nelle classi universitarie, nei corsi tenuti da Stengel questo accade molto difficilmente, perché richiede ai suoi studenti di essere sempre connessi sui più noti social network e condividere link, idee in tempo reale rispetto alla discussione in aula.
Ma non è tutto. Gli studenti di marketing management sono costantemente impegnati nel mettere in pratica le teorie dei docenti. Uno dei metodi più utilizzati è quello del cosiddetto “brand audit”, vere e proprie conferenze a cui partecipano i top manager dei marchi analizzati in cui i team di studenti presentano il proprio lavoro di analisi e approfondimento.
Tra i risultati positivi di questo approccio c’è innanzitutto un elevato apprezzamento da parte delle grandi aziende che hanno preso parte ai progetti, le quali hanno dichiarato di essere spesso stupite dal lavoro presentato, che “sfiora senza dubbio la qualità e l’accuratezza delle nostre stesse divisioni marketing”, come dichiarato al Financial Times, oltre ovviamente a rilevare un dialogo costante che conduce a un inserimento molto più rapido nel mondo del lavoro.