È Marco Mancini il successore di Enrico Decleva al timone della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui). Alla guida dei magnifici d’Italia siederà dunque da oggi il rettore dell’Università degli studi della Tuscia, il cui mandato nell’ateneo di Viterbo è in scadenza quest’anno.
La sua nomina è giunta poche ore fa dall’assemblea dei rettori, che si è espressa con 62 voti favorevoli, 5 schede nulle e 7 voti a favore del suo diretto contendente. Per la prima volta, infatti, la corsa ai vertici del Crui ha visto la presenza di due candidati alternativi con la discesa in campo di Attilio Mastino, dell’ateneo di Sassari.
L’inattesa candidatura del rettore dell’università sarda, critico nei confronti della riforma Gelmini, aveva spiazzato i vertici della Crui, cui ancora ieri si è rivolto con una lettera: “Dobbiamo segnalare ora con più energia il grave sotto-finanziamento dell’intero sistema universitario italiano. [..] Sono convinto che una doppia candidatura alla Presidenza della Crui rappresenti una opportunità, un fatto nuovo e positivo, un contributo per sviluppare un dibattito”.
A spuntarla oggi è stato però l’erede “designato”, che rappresenta in sostanza una scelta di continuità. Mancini infatti, glottologo e filologo, ha ricoperto dal 2006 ad oggi il ruolo di segretario generale della Conferenza dei rettori, occupandosi anche delle questioni attinenti alla valutazione e al finanziamento delle università, nonché al funzionamento del sistema bibliotecario. il rettore dell’ateneo viterbese siede anche nel consiglio di amministrazione della Fondazione Crui, braccio operativo della Conferenza dei rettori, che gestisce progetti di ricerca con finanziamenti a livello europeo e nazionale.
Il novello capo della Crui è stato inoltre dal 2006 al 2008 componente del gruppo di lavoro per i rapporti tra ministero dell’Università e ministero della Pubblica istruzione, mentre dal 2006 è a capo del comitato di settore dell’università presso l’Agenzia nazionale per la contrattazione (Aran), che si occupa dei rapporti con le organizzazioni sindacali nazionali del comparto universitario.
Proprio questa mattina, in concomitanza con la sua elezione l’Unione sindacale di base (Usb) del settore università ha indetto un presidio a Roma davanti alla sede della Crui, per chiedere “un’inversione di rotta rispetto all’avallo dato alla ‘riforma’ Gelmini e rifiutare il ruolo di ‘curatori fallimentari’ del sistema pubblico universitario nazionale”.
L’Usb chiedeva inoltre alla Conferenza dei rettori la sospensione dell’elezione, in sincronia con l’attuale “paralisi”del mondo universitario. Così evidentemente non è stato. Giovanni Puglisi, rettore dello Iulm di Milano, è stato invece confermato alla carica di vicepresidente insieme a Corrado Petrocelli dell’Università di Bari.